La Nuova Sardegna

Caritas, i nuovi poveri sono maschi e single

L'arcivescovo Arrigo Miglio
L'arcivescovo Arrigo Miglio

Il rapporto presentato a Cagliari. L’arcivescovo Miglio: «Occorre recuperare la cultura del lavoro» 

21 dicembre 2018
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CAGLIARI. Italiano, maschio, single e senza dimora: è l’identikit dell’utente medio che nell’ultimo anno ha cercato con maggiore frequenza l’aiuto della Caritas diocesana di Cagliari.

Dal dossier, che fa riferimento al periodo compreso tra ottobre 2017 e settembre 2018, emerge che i più assidui frequentatori dei Centro d’ascolto sono uomini (62%). Quanto allo stato civile, single, celibi e nubili crescono del più 5,8% rispetto all'anno scorso, mentre il problema abitativo riguarda circa 43,8% degli assistiti (54,8% maschi).

Da notare, con riferimento al titolo di studio, un aumento del numero dei laureati in difficoltà che tocca il 4%.

Il rapporto è stato illustrato dall'Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, con il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai e il giornalista e volontario Vincenzo Frigo. Complessivamente hanno utilizzato i servizi 18mila utenti (85% italiani), sono stati distribuiti in media 577 pasti al giorno per un totale di oltre 210mila. I migranti che hanno ricevuto soccorso sono stati oltre 1600.

I bisogni più richiesti sono stati in prevalenza di natura economica (28,7%), occupazionali (24,7%), legati all'immigrazione (13,4%) e all'abitazione (12,3%).

«Occorre recuperare la cultura del lavoro – ha sottolineato il monsignore Arrigo Miglio –, segnali positivi arrivano dalla politica regionale, ma per riuscirci bisogna cominciare a guardare ai lavori da riscoprire, che hanno bisogno di essere rivalorizzati».

«Il dossier è impostato su due punti – ha spiegato don Marco Lai – il primo riguarda l’analisi dei bisogni e della povertà in base ai dati dei nostri centri di ascolto, il secondo le azioni necessarie per fare in modo che dal disagio rinasca un sistema sociale». Su questo punto ha incentrato il suo intervento uno dei curatori del dossier 2018, Vincenzo Frigo. «Sono un volontario e lavoro in cucina – ha raccontato – in questi anni abbiamo sempre fatto dossier puntando sugli aspetti negativi, ma la Caritas sta cambiando perché il contrasto alla povertà deve andare di pari passo con la battaglia per il lavoro: recentemente sono stato a Serramanna in una cooperativa recuperata proprio grazie al contributo della Caritas». Perché è proprio dal lavoro che parte la lotto alla povertà.

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