La Nuova Sardegna

L’acquisto delle dune boom di donazioni raccolti 15mila euro

di Silvia Sanna ; w; Ci sono i bambini che fanno commuovere perché spediscono 5 euro «per salvare la nostra spiaggia», ci sono gli artisti come Piero Pelù che fanno un appello agli italiani invitandoli «a prendere esempio dai sardi, perché acquistare le dune di Chia è il più bel regalo di Natale per i nostri figli». L’iniziativa del Gruppo di intervento giuridico, la prima nel suo genere, in poco più di due giorni ha conquistato risonanza nazionale e internazionale, moltissimi consensi e – questo è quello che più conta – raccolto 15 mila euro. «Se le donazioni andranno avanti con questo ritmo avremo a breve la somma necessaria per completare l’acquisto dei 4 ettari. Ma non stabiliamo scadenze, non mettiamo limiti alla generosità degli italiani». Stefano Deliperi, presidente, anima e fondatore del Grig, dice che la risposta è stata sinora eccezionale: «Tanti hanno capito l’importanza di difendere i nostri tesori, tanti – e non solo in Sardegna – si sono stufati di un sistema di gestione del bene pubblico deludente. Tutelare quell’area dunale spettava alla Conservatoria delle Coste ma l’ente è stato spogliato delle sue funzioni e commissariato». Deliperi ribadisce che, contrariamente a quanto sostenuto da Maria Concetta Spada, la sindaca di Domus de Maria, c’è un’area di 9 ettari e mezzo non demaniale ma di proprietà privata: «Per verificarlo è sufficiente controllare i registri immobiliari. E c’è anche una sentenza del 12 gennaio 2016, con la quale la Corte d’appello di Cagliari ha respinto l’istanza di usucapione presentata dai proprietari, tra i quali quello che ci ha venduto la sua quota». I 9 ettari e mezzo sono divisi tra 8 proprietari, uno dei quali possiede da solo la porzione di 4 ettari che abbiamo deciso di acquistare». Deliperi lo sussurra appena, ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: se questa prima fase dovesse andare in porto, il Grig punta ad acquisire anche gli altri 5 ettari e mezzo «per evitare che possano essere privatizzati e chiusi al libero accesso». Il presidente degli ambientalisti è preoccupato per «la presenza, a Chia come in alte zone di pregio, di mediatori che stanno cercando terreni da rastrellare». La paura è che le aree vengano chiuse o che, peggio ancora, si trasformino in una specie di “parco giochi”: «È già successo in passato, erano state organizzate feste, erano stati girati spot pubblicitari. E il Comune aveva autorizzato il parcheggio nelle zone umide». Per evitare che tutto questo possa ripetersi si può fare una donazione e contribuire a diffondere il messaggio. Come ha fatto Piero Pelù e come hanno fatto i bambini con il loro gesto semplice: 5 euro per salvare il loro paradiso.
L’acquisto delle dune boom di donazioni raccolti 15mila euro

Deliperi, presidente Grig: «La risposta è stata eccezionale» Un gruppo di bambini spedisce 5 euro: è la nostra spiaggia

22 dicembre 2018
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SASSARI. Ci sono i bambini che fanno commuovere perché spediscono 5 euro «per salvare la nostra spiaggia», ci sono gli artisti come Piero Pelù che fanno un appello agli italiani invitandoli «a prendere esempio dai sardi, perché acquistare le dune di Chia è il più bel regalo di Natale per i nostri figli». L’iniziativa del Gruppo di intervento giuridico, la prima nel suo genere, in poco più di due giorni ha conquistato risonanza nazionale e internazionale, moltissimi consensi e – questo è quello che più conta – raccolto 15 mila euro. «Se le donazioni andranno avanti con questo ritmo avremo a breve la somma necessaria per completare l’acquisto dei 4 ettari. Ma non stabiliamo scadenze, non mettiamo limiti alla generosità degli italiani». Stefano Deliperi, presidente, anima e fondatore del Grig, dice che la risposta è stata sinora eccezionale: «Tanti hanno capito l’importanza di difendere i nostri tesori, tanti – e non solo in Sardegna – si sono stufati di un sistema di gestione del bene pubblico deludente. Tutelare quell’area dunale spettava alla Conservatoria delle Coste ma l’ente è stato spogliato delle sue funzioni e commissariato». Deliperi ribadisce che, contrariamente a quanto sostenuto da Maria Concetta Spada, la sindaca di Domus de Maria, c’è un’area di 9 ettari e mezzo non demaniale ma di proprietà privata: «Per verificarlo è sufficiente controllare i registri immobiliari. E c’è anche una sentenza del 12 gennaio 2016, con la quale la Corte d’appello di Cagliari ha respinto l’istanza di usucapione presentata dai proprietari, tra i quali quello che ci ha venduto la sua quota». I 9 ettari e mezzo sono divisi tra 8 proprietari, uno dei quali possiede da solo la porzione di 4 ettari che abbiamo deciso di acquistare». Deliperi lo sussurra appena, ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: se questa prima fase dovesse andare in porto, il Grig punta ad acquisire anche gli altri 5 ettari e mezzo «per evitare che possano essere privatizzati e chiusi al libero accesso». Il presidente degli ambientalisti è preoccupato per «la presenza, a Chia come in alte zone di pregio, di mediatori che stanno cercando terreni da rastrellare». La paura è che le aree vengano chiuse o che, peggio ancora, si trasformino in una specie di “parco giochi”: «È già successo in passato, erano state organizzate feste, erano stati girati spot pubblicitari. E il Comune aveva autorizzato il parcheggio nelle zone umide». Per evitare che tutto questo possa ripetersi si può fare una donazione e contribuire a diffondere il messaggio. Come ha fatto Piero Pelù e come hanno fatto i bambini con il loro gesto semplice: 5 euro per salvare il loro paradiso.

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