La Nuova Sardegna

Spesa farmaceutica in calo: in Sardegna risparmiati 52 milioni

Spesa farmaceutica in calo: in Sardegna risparmiati 52 milioni

Tagli agli sprechi nella distribuzione diretta e in convenzione dei medicinali. Moirano, Ats: l’isola non è più maglia nera, ora investiamo su nuovi farmaci 

22 dicembre 2018
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SASSARI. In un anno ha scalato diverse posizioni in classifica liberandosi dell’ingombrante e fastidiosa maglia nera: la Sardegna non è più la regione con la spesa farmaceutica più alta d’Italia, perché nell’arco di 12 mesi è riuscita a compiere un mezzo miracolo risparmiando 52 milioni di euro. A dirlo è l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che nel report sul primo semestre 2018 certifica il percorso virtuoso della Sardegna che nel breve periodo è riuscita a ridurre le distanze dalle regioni più performanti (provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna e Veneto su tutte).

Il risultato è frutto delle azioni di razionalizzazione e di lotta agli sprechi messe in campo dall’Ats. In particolare l’Azienda per la tutela della salute ha concentrato l’attenzione sull’appropriatezza prescrittiva, operando in stretta collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali. La spesa per i farmaci in somministrazione diretta si è ridotta di circa 40 milioni di euro mentre quella per la farmaceutica convenzionata, pubblica e privata, ha registrato un calo di circa 12 milioni di euro. A questi dati si sommano gli 8 milioni ottenuti dalla razionalizzazione della spesa per i presìdi medici.

«Per molti anni la Sardegna è stata la regione con la spesa convenzionata più alta d'Italia a fronte di un'offerta farmaceutica non altrettanto soddisfacente – dice il direttore Generale dell'Ats Fulvio Moirano– Il lavoro svolto fino a questo momento si è concentrato da una parte sul taglio degli sprechi e dall'altra sulla ricerca di una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni di farmaci».

Una strategia che, lo dicono i conti, sta portando risultati importanti. E, annuncia l’Ats, è solo l’inizio: i risparmi nel lungo periodo consentiranno infatti «di spingerci sempre più verso l'acquisto di farmaci di ultima generazione e di investire sui progressi della telemedicina», dice Moirano.

L'attenzione dell'azienda è rivolta, tra gli altri, ai farmaci oncologici innovativi, alle nuove terapie per la cura dell'epatite C, ai dispositivi per una migliore gestione del diabete, ai defibrillatori portatili per i pazienti cardiopatici e anche ai farmaci per la lotta all'atrofia muscolare spinale.

Il riconoscimento del buon lavoro svolto e del risparmio ottenuto oltre che dall’Aifa arriva anche dalla Corte dei Conti che analizza la spesa con particolare riferimento ai dispositivi medici evidenziando che a partire dal 2017 (anno di creazione dell'Ats) il trend di spesa su questo specifico segmento ha generato un risparmio di otto milioni di euro. E lo stesso risparmio dovrebbe essere confermato nel 2018. Molto soddisfatto l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru che sottolinea come il risparmio nella spesa farmaceutica sia stato ottenuto senza effettuare tagli.

«A chi va avanti con le ossessioni sulla sanità – dice l’assessore – preferiamo rispondere offrendo notizie su cui discutere, o su cui ragionare. Eravamo costantemente ultimi nella spesa farmaceutica territoriale secondo rapporto Aifa. Dal 2017 recuperiamo posizioni, senza aver effettuato tagli (leggasi rapporto Corte dei Conti), e soprattutto, senza aver messo il ticket sui farmaci. Confermiamo risultato primo semestre 2018.». Non solo: Arru aggiunge che la Sardegna è l’unica regione ad avere firmato un accordo con Slow medicine per una medicina, saggia, adattata alle esigenze dei cittadini». (si. sa.)

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