La Nuova Sardegna

Zedda riesce nell’impresa: la sinistra è con lui

di Alessandro Pirina ; w
Zedda riesce nell’impresa: la sinistra è con lui

Si, Leu, Mdp, Rete Futura, Cp: tutti con il sindaco. Urne in forse per Rifondazione e Potere al popolo

27 dicembre 2018
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SASSARI. La diaspora della sinistra si ferma di fronte a Massimo Zedda. La candidatura del sindaco di Cagliari è riuscita a ricompattare un fronte che un anno fa, alle politiche, si era presentato in chiave anti-Pd, contribuendo sicuramente all’insuccesso di Renzi, ma anche l’irrilevanza della stessa sinistra. Ora, però, in Sardegna Zedda vuole riuscire nell’impresa fallita a livello nazionale all’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: ricostruire il campo progressista, partendo dall’ala sinistra della coalizione. E proprio intorno a Zedda stanno nascendo una serie di liste di chiara connotazione di sinistra. A partire da Campo progressista, già schierato col Pd alle politiche, che nell’isola non solo non ha alzato bandiera bianca dopo il passo indietro di Pisapia, ma ha proprio in Zedda il leader, con l’ex senatore Luciano Uras come responsabile regionale.

Il resto della sinistra, alle politiche, si era presentato quasi tutto sotto il simbolo di Liberi e uguali a guida Pietro Grasso, progetto che però non ha dato i frutti sperati. E infatti a livello nazionale è imploso. In Sardegna, però, la sinistra ha deciso di puntare di nuovo su quel simbolo (arricchito di un riferimento alla identità isolana) e di mettere insieme Sinistra italiana, Mdp Articolo 1 e gli ex Possibile che non hanno seguito Pippo Civati. Un parto non indolore, soprattutto per Sinistra italiana. In queste settimane, dopo le dimissioni di Antonello Licheri da segretario, il partito si è diviso tra il sì a Zedda e l’adesione ad Autodeterminatzione. Alla fine la maggioranza della assemblea regionale ha deciso di schierarsi con il sindaco di Cagliari, decisione avallata dalla segreteria nazionale. E in attesa del congresso il responsabile organizzativo Salvatore Multinu si è di fatto assunto la responsabilità di guidare il partito. Più in discesa l’adesione di Mdp con l’intero gruppo consiliare regionale (Luca Pizzuto, Daniele Cocco, Eugenio Lai, Paolo Zedda) e l’assessore Giuseppe Dessena da subito in campo per Zedda. Nella lista anche gli ex Possibile, che a livello nazionale fanno capo a Pietro Grasso e nell’isola al sassarese Marco Cossu. Oggi Leu, che ha scelto come coordinatore l’ex segretario dei Ds Renato Cugini, si riunisce a Olbia alle 10.30 in viale Aldo Moro 365 per discutere di liste e programmi.

C’è anche una terza lista di sinistra a sostegno di Zedda. Una lista civica di amministratori a cui stanno lavorando Rete Futura, la costola di Leu che ha seguito Laura Boldrini e ha nell’isola come referente l’ex deputato Michele Piras, Italia in Comune, il partito fondato dall’ex M5s Federico Pizzarotti e in Sardegna guidato da Maurizio Sirca e Antonello Zicconi, i civatiani di Possibile, con Thomas Castangia responsabile, e i Radicali fuoriusciti da Autodeterminatzione. A favore di Zedda anche una lista comunista con falce e martello nel simbolo, a cui ha aderito il consigliere regionale Fabrizio Anedda. Sempre nella coalizione a guida Zedda il Psi lavora a una lista con l’Upc, mentre Più Europa di Emma Bonino sarà in corsa col Centro democratico di Bruno Tabacci. Ovviamente poi ci sarà la lista del Pd.

Nulla si sa invece sul resto delle forze di sinistra. Potere al popolo ha già detto che non parteciperà a «elezioni truffa». La stessa strada potrebbe essere seguita da Rifondazione comunista e Comunisti italiani, che ai primi di dicembre si sono incontrati a Tramatza, ma non hanno trovato alcuna intesa né sulle linee programmatiche né sulle alleanze. A queste forze si è rivolta Claudia Zuncheddu, ex consigliera dei Rossomori e oggi leader di Sardigna Libera, per creare un fronte unico «contro le politiche coloniali dei poli italiani». Il progetto prevede anche il coinvolgimento di Autodeterminatzione, il cui leader Andrea Murgia si è mostrato interessato, e di Sinistra italiana, ma, in questo caso, dopo il via libera di Roma all’appoggio a Zedda, a favore dell’intesa è rimasta solo la componente del partito che fa capo a Roberto Mirasola.

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