La Nuova Sardegna

Il corpo forestale sequestra 21mila ricci

Il corpo forestale sequestra 21mila ricci

Sanzioni per oltre 40mila euro: è il risultato dei controlli serrati nel Cagliaritano

28 dicembre 2018
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CAGLIARI. Nelle mani degli uomini del corpo forestale sono finiti 21mila ricci. Un bottino ricchissimo frutto dell’attività di una giornata di lavoro.

Per essere precisi sono stati sequestrati 21mila ricci e 35 vasetti di polpa da parte dagli uomini del corpo forestale dell’ispettorato di Cagliari nel corso di una serie di controlli a tappeto su banchi di vendita in strada a Cagliari, nell’hinterland e in centri costieri del sud Sardegna.

I forestali hanno agito sul lungomare Poetto e in viale Colombo, a Quartu (sempre Poetto), nel quartiere di Is Mirrionis, al Margine Rosso, a Capoterra, Sarroch, Arbus, Villasimius e Muravera.

Verifiche anche nei mercati civici cagliaritani di San Benedetto e via Quirra. I forestali della base navale hanno inoltre effettuato controlli a mare nel golfo di Cagliari dove è più intensa l’attività di pesca dei ricci, prevalentemente concentrata nello specchio di mare interdetto alla pesca antistante la raffineria Saras a Sarroch.

Quattro pescatori sono stati sanzionati per 26mila euro complessivi per aver prelevato i 21mila ricci sotto misura, che ancora vivi sono stati reimmessi in mare.

Due venditori sono stati invece multati per complessivi 18mila euro per violazioni riguardo la conservazione, il confezionamento e la tracciabilità della polpa di ricci confezionata in 35 vasetti.

Un’operazione che nasce anche per tutelare il delicato equilibrio legato alla pesca dei ricci, perché i ricci sono sempre meno.

L’allarme è stato lanciato più volte dagli ambientalisti. È stato fatto anche un calcolo. Sono circa trenta milioni i ricci pescati ogni stagione, stima che comprende anche il pescato abusivo.

E per gli ambientalisti sono troppi se si considera che la “risorsa”, o meglio la specie è sempre meno presente nei mari sardi.

Già dalla scorsa stagione Regione e pescatori hanno trovato una sintonia sull’esigenza di limitare il numero dei prelievi e l’orario; e gli elementi di quell’accordo sono stati riproposti per quella nuova, che ha preso il via a metà novembre.

Tutto bene, allora? Niente affatto, per Legambiente questo non basta per salvaguardare i ricci.

E proprio per questo l’attività i controllo e prevenzione fatta dal corpo forestale diventa ancora più preziosa per salvaguardare i ricci dal rischio estinzione sempre più concreto. (l.on)

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