La Nuova Sardegna

Investita da un’auto muore dopo un’agonia di due settimane

Investita da un’auto muore dopo un’agonia di due settimane

CAGLIARI. Il 6 dicembre scorso era stata investita da un’auto. Poi ha lottato con la morte fino a due giorni prima di Natale quando Valentina Pinna, insegnante 54enne di Cagliari, è morta nell’ospeda...

28 dicembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il 6 dicembre scorso era stata investita da un’auto. Poi ha lottato con la morte fino a due giorni prima di Natale quando Valentina Pinna, insegnante 54enne di Cagliari, è morta nell’ospedale Brotzu dove era stata ricoverata in rianimazione in stato di coma. Nonostante gli sforzi dei medici, la donna non si è più ripresa ed è deceduta.

L’investimento era avvenuto nel tardo pomeriggio in via Riva di Ponente, nei pressi del porto della città. L’insegnante era appena uscita da una palestra e stava attraversando la strada in un tratto poco illuminato quando è stata travolta da un’Audi guidata da un 22 di Capoterra, proveniente dalla statale 195 e diretto verso il centro città, nel lato del porto. Il giovane automobilista si era fermato immediatamente e aveva prestato i primi soccorsi alla donna, chiamando il 118 e la polizia municipale. Le sue condizioni erano apparse disperate sin dai primi momenti ed era stata portata in codice rosso all’ospedale Brotzu, dove Valentina Pinna era giunta già in stato di coma. La donna era stata ricoverata in rianimazione, dove i medici hanno sperato – pur riconoscendo di avere poche possibilità di essere in grado di mettere in pratica il loro intento – di riuscire miracolosamente a tenerla in vita. La speranza è rimasta viva per più due settimane ma il 23 i medici sono stati costretti a constatare il decesso dell’insegnante 54enne che durante il ricovero non era mai uscita dal coma. Con i rilievi di legge subito dopo l’incidente, la polizia municipale aveva accertato che la donna non stava attraversando la strada sulle strisce pedonali.(l.on)

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative