La Nuova Sardegna

Dall’Anci appello a Salvini: lo Stato ritorni in Goceano

Il presidente Deiana scrive al ministro dell’Interno dopo gli ultimi episodi «Più presìdi delle forze dell’ordine». Sos a Pigliaru: «Subito il piano di rilancio»

29 dicembre 2018
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SASSARI. Un appello allo Stato perché ritorni sui suoi passi e faccia sentire la sua presenza nelle zone più fragili e a rischio, come il Goceano. L’Anci regionale scrive al ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo l’ultima intimidazione al sindaco di Burgos Salvatore Arras, arrivata a pochi giorni di distanza dall’attentato ai danni di Franco Furriolu, primo cittadino di Esporlatu. E una seconda lettera la indirizza al presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru, così come deciso durante l’ultima assemblea convocata in Goceano per discutere dell’emergenza attentati. «Chiediamo un suo autorevole e risolutivo intervento – scrive al ministro Salvini il presidente dell’Anci Emiliano Deiana – attraverso il rafforzamento dei presìdi dello Stato, in particolare quelli delle forze dell'ordine e garantire così una maggiore sicurezza per i cittadini onesti e per gli amministratori locali». Un numero superiore di divise, caserme e commissariati secondo l’Anci è necessario in tutta la Sardegna «ma in particolare è fondamentale nell’area del Goceano dalla quale, negli anni, lo Stato si è ritratto in maniera irresponsabile all'indomani del gravissimo attentato al sindaco di Bultei Francesco Fois (avvenuto nel 2015 ndr) con la chiusura delle caserme dei carabinieri di Burgos e Nule». Un arretramento inaccettabile considerato che dopo quello di Bultei «c’è stata una recrudescenza degli attentati e delle intimidazioni contro i sindaci e gli amministratori locali». Per questo l’Anci chiede al ministro Salvini di intervenire in fretta: «Sono certo – sottolinea il presidente – che col supporto delle strutture periferiche del Ministero e attraverso il confronto con la giunta regionale saprà trovare adeguata, celere e risolutiva attenzione».

A proposito di collaborazione tra governo centrale e giunta regionale, nella lettera indirizzata a Pigliaru, Deiana «chiede uno sforzo eccezionale e supplementare affinché il progetto di sviluppo locale Goceano-Logudoro rappresenti la prima, concreta, risposta alla recrudescenza degli attentati e delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali nella regione storica del Goceano». Anche in questo caso è necessario accelerare i tempi: «Il progetto con ritardo sta venendo alla luce, ma richiede, oggi, un forte impulso politico della presidenza e dell’intera giunta Regionale anche con la finalità di superare qualche ritardo del territorio stesso». Il Goceano paga una grave crisi economica e un grande potenziale non ancora sfruttato a dovere: «Ambiente, cultura, istruzione, turismo, mobilità sostenibile sono le tematiche che il Goceano e il Logudoro possono offrire alla Sardegna intera – dice il presidente di Anci Sardegna – e che rappresenterebbe, certamente, non il punto di arrivo, ma di partenza per le aree interne dell’isola». Per arginare il fenomeno attentato ed evitare che «pochi delinquenti possono inquinare il lavoro di amministratori onesti e di popolazioni laboriose – scrive Emiliano Deiana – occorre investire sul capitale umano ancora presente su quei territori e sulla voglia di riscatto dei sindaci. Per quanto di mia competenza mi metto completamente a disposizione - anche in virtù dell’esperienza maturata con “La città di paesi della Gallura” - al fine di concorrere a superare ostacoli, ritardi o incomprensioni e per far nascere, davvero, dal Goceano e dal Logudoro un modello su cui si inserirà la futura programmazione europea».

Complessivamente nell’isola, ricorda Deiana, nel 2018 si contano 12 casi di atti intimidatori nei confronti degli amministratori, con gli ultimi episodi concentrati nel Goceano. (si. sa.)

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