La Nuova Sardegna

Assl, per la prima volta bilanci in pareggio

Arru: un’importante inversione di tendenza. Approvati dalla giunta anche i piani degli investimenti

30 dicembre 2018
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CAGLIARI. Non era mai accaduto prima ed è per quello che la Regione tiene a sottolinearlo: per la prima volta sono stati approvati in pareggio i bilanci previsionali delle Aziende del servizio sanitario regionale e il bilancio consolidato. Una situazione che, aggiunge la nota della Regione, evidenzia l’equilibrio economico generale di sistema. La giunta, su proposta dell’assessore Luigi Arru, ieri ha approvato i bilanci e i documenti di programmazione, che contengono anche i Piani degli investimenti. Il 99 per cento degli investimenti risulta finanziato con risorse nazionali e comunitarie. In particolare, il Fondo sviluppo e coesione 2007-13 e 2014-20 contribuisce alla realizzazione della maggior parte degli interventi inseriti nella programmazione, tra cui quali l’ampliamento e il completamento delle strutture, la messa a norma strutturale e impiantistica, la messa a norma antincendio e realizzazione delle Case della salute. La previsione del pareggio di bilancio nel triennio 2019- 2021 ha inoltre consentito l’approvazione dei piani triennali dei fabbisogni di personale 2019-2021 di tutte le Aziende del servizio sanitario regionale che prevedono, tra stabilizzazioni e nuove assunzioni, oltre 250 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Saranno inoltre programmate le risorse messe a disposizione sul bilancio regionale pari a oltre 250 milioni di euro nel triennio 2019-2021.

«L’andamento della spesa regionale dal 2013 ad oggi mostra per il fondo sanitario un sovra finanziamento del servizio sanitario regionale negli anni 2013 e 2014 – dice l’assessore Luigi Arru – una inversione di tendenza nel 2015, anno in cui l’assegnazione scende sotto lo standard, e una tendenza al riallineamento tra i due fondi a partire dal 2016. È bene sottolineare – prosegue – che i maggiori finanziamenti delle annualità 2016 e 2017 hanno sopperito alla mancanza delle risorse destinate all’acquisto dei farmaci ad alto costo che, per le regioni a statuto ordinario, sono garantiti da assegnazioni statali ad hoc. Per il disavanzo la spesa è stata riportata, a partire dal 2017, al di sotto di quella del 2013. Nel 2015 il fondo sanitario regionale è sceso sotto lo standard, mentre l’incremento della spesa del 2018 rispetto al 2017 è dovuto ai rinnovi contrattuali del comparto (euro 19 milioni circa), in assenza di tale costo si sarebbe registrato un ulteriore decremento».

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