La Nuova Sardegna

«L’importante è che si raggiunga il risultato»

«L’importante è che si raggiunga il risultato»

Dietrofront delle Camere di commercio di Sassari e Cagliari. Solo Federalberghi non cambia posizione

01 ottobre 2019
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La platea è divisa, anche se non in parti uguali. L’idea di cancellare ogni traccia della Dmo, annunciata dall’assessore al Turismo Gianni Chessa, non ha raggiunto lo stesso quoziente di consenso ottenuto dall’ex assessora Barbara Argiolas al momento di annunciare la nascita di una società a capitale pubblico e privato che si sarebbe dovuta occupare della realizzazione e della gestione della “Destinazione Sardegna”. Ed era tutto pronto, anche le quote che avrebbero dovuto versare i soci della nascitura Dmo, tra cui gli aeroporti e le camere di commercio. Mancava solo il parere del Mise. Meno di un anno dopo la palla è ritornata al centro, senza che nessuno abbia fatto gol. E l’impressione è che i contrari (pochi), se ne dovranno fare una ragione: il turismo sardo continuerà ad essere immaginato, programmato e gestito dall’assessorato. «Non abbiamo alcun problema a seguire una strada diversa, a patto che conduca nella stessa direzione – spiega Alberto Scanu, amministratore delegato dell’aeroporto di Cagliari –. La scelta non mi preoccupa perché con l’assessore Gianni Chessa abbiamo instaurato sin da subito un proficuo rapporto di collaborazione. L’importante è che non si abbandoni l’idea di realizzare una destinazione turistica». Non la pensa alla stessa maniera Paolo Manca, presidente di Federalberghi: «Per noi la Dmo era un sogno. Ci abbiamo creduto, l’abbiamo voluta e l’abbiamo difesa. Poi ci dicono che non se ne farà nulla. Ci dispiace, era quello il modo corretto di fare turismo. Sia chiaro che non abbiamo problemi con l’assessore Chessa che, anzi, sin da subito è stato molto attento alle nostre richieste ma faccio fatica credere che abbia risolto in pochissimo tempo i problemi che rendevano l’assessorato poco reattivo e dunque non adatto ai tempi su cui si muove il turismo al giorno d’oggi. E mi stupisce scoprire che anche chi si era battuto a favore della Dmo abbia già fatto marcia indietro. Noi che l’assessore ci ripensi». La decisione di Chessa era nell’aria da tempo: «Era chiaro sin dall’insediamento della giunta – commenta Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria e della Camera di commercio di Cagliari –. Mi auguro che si possa procedere senza intoppi per poi raccogliere i risultati che tutti attendono. in casi come questo dico che la cosa più importante è la sostanza, non i modi. E da quando Chessa è entrato all’assessorato del Turismo si è mostrato molto attento e motivato, spesso ha richiesto la massima condivisione su certi aspetti e ha lasciato una linea di comunicazione sempre aperta con le camere di commercio». Da Cagliari a Sassari, la linea non cambia. Perlomeno per quanto riguarda le camere di commercio: «Chessa aveva detto praticamente subito che non riteneva corretta l’impostazione politica della Dmo. Ne abbiamo discusso – ricorda Gavino Sini, presidente della Camera di commercio di Sassari – ma alla fine il cambio di indirizzo politico è una sua scelta. Noi non ci fermiamo davanti ai modelli, ci sono regioni che programmano il turismo sfruttando una Dmo e regioni che invece lavorano senza. L’importante è che l’obiettivo sia chiaro a tutti. I presupposti, secondo me, ci sono. Faccio un esempio: prima dell’estate le previsioni annunciavano un calo del 30 per cento e quindi abbiamo chiesto uno sforzo alla Regione. Chessa non era d’accordo a lanciare una campagna pubblicitaria in ritardo ma l’ha fatto e alla fine non è andata male. Anzi». Agostino Cicalò, presidente della Camera di commercio di Nuoro è invece più preoccupato dei suoi colleghi: «La Dmo era figlia di una richiesta corale delle camere di commercio e degli aeroporti perché è quello di cui ha bisogno la Sardegna. I meccanismi di gestione della Regione non si muovono su tempi che possono soddisfare le esigenze del turismo organizzato. A gennaio, massimo febbraio, dovrebbero aver programmato già tutto: impegni e spese. Certo che se l’assessore ritiene che l’apparato regionale sia in grado di rispettare questi tempi, noi non possiamo che essere fiduciosi e sperare che porti a casa il risultato. Diversamente per qualcuno sarà facile dare la colpa proprio alla Regione, è un classico». «Sono spiacevolmente stupito dalle parole pronunciate dall’assessore Chessa – afferma il capogruppo in Consiglio regionale dei Progressisti, Francesco Agus –. La proposta della Dmo fu approvata grazie a un voto pressoché unanime del Consiglio regionale e ora un assessore regionale propone, informalmente, un ritorno al passato sconfessando quando già approvato dal Consiglio e dall’attuale presidente». (c.z.)

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative