La Nuova Sardegna

Il re dei computer punta sull’uomo: «Ha cuore e cervello»

di Stefano Ambu
Il re dei computer punta sull’uomo: «Ha cuore e cervello»

Il fisico Faggin, creatore del touchscreen, premiato da Obama «L’intelligenza artificiale non riuscirà mai a superarci»

02 ottobre 2019
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CAGLIARI. Il suo capolavoro sono stati i microprocessori. In pratica- mantenendo le stesse prestazioni o forse anche migliorandole- ha rimpicciolito i computer che prima occupavano una stanza. Gettando le basi per i nuovi gioielli tecnologici che stanno nella tasca del giaccone (i tablet) o in quella dei bermuda (smartphone). Proprio per i microprocessori si è visto mettere nel collo una medaglia dal presidente degli Stati Uniti (il paese che lo ha accolto dal 1968) Barack Obama. Sì, una medaglia nazionale per la tecnologia e l'innovazione. Non solo. Con le sue aziende ha inventato anche il touchpad («vi ricordate quella pallina che si sporcava e poi non faceva più funzionare il mouse?», ha detto) e il touchscreen, una evoluzione del primo, ormai entrata così tanto nella nostra mente che a volte ci può capitare di voler allargare con le dita anche una riga di una pagina (cartacea) di un libro. «Sono diventati utili più in là di quando li abbiamo creati, con la diffusione dei telefonini».

Lui, l'uomo che ha inventato tutte queste cose, è Federico Faggin, fisico, ma soprattutto un pezzo di storia mondiale di informatica. E proprio lui, che per anni e anni ha lavorato con i codici binari e con intelligenze artificiali in grado di fare di tutto, è arrivato a una conclusione. «Il computer – questa la sentenza – è una macchina ma non sarà mai la vita, il virtuale non è reale». Ed è il messaggio di Silicio, il suo ultimo libro. Con il sottotitolo che dà un'idea del personaggio e del suo pensiero: “dall'invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza”. «Oggi – ha spiegato ieri, ospite di Innois, innovazione e idee per la Sardegna, il nuovo progetto stabile della Fondazione di Sardegna sui progetti che guardano al futuro – l'intelligenza artificiale ha raggiunto livelli inimmaginabili. E questo fa dire a molti che i computer ci supereranno. Lo dico con sicurezza: questo non avverrà mai. Ovviamente ci supereranno facendo molte più "moltiplicazioni" di quante ne possiamo fare noi sfruttando la loro meccanica. Ma non avranno mai il nostro cervello. Che dispone di elementi più importanti: la parte intuitiva, la creatività. L'uomo ha il cuore, ha una capacità di sentire che i computer non hanno».

Un messaggio fondamentale per Faggin: «Oggi si va verso lo scientismo – ha continuato – cioè verso una visione materialista al massimo. E questo è un disservizio enorme che si fa all'umanità. Ho scritto il libro non tanto per parlare delle mie invenzioni. Quello è il contesto: il messaggio è che l"uomo sarà sempre qualcosa di diverso dalla macchina». Appunto "la scienza della consapevolezza". E ribadisce il concetto. «Quando vedrò un computer che si riproduce con il processo di una cellula che si divide in due - e non con un copia e incolla - allora potrò ricredermi. Ma fino ad allora nessuna intelligenza artificiale sarà mai come un uomo».

Faggin è stato capo progetto nell'Intel 4004 e lo sviluppatore della tecnologia Mos con porta di silicio che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori. In pratica le basi di quella che poi è diventata la Silicon Valley. Nel 1974 ha fondato la Silog dando vita al microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 ha cofondato la Synaptics che ha sviluppato la tecnologia sui primi touchpad e touchscreen, alla base degli attuali smartphone. Nel 2011 ha fondato la Federico e Elvia Faggin Foundation, un'organizzazione no profit dedicata allo studio scientifico della consapevolezza e del rapporto tra gli essere umani e l'intelligenza artificiale attraverso la quale sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale in università e istituti di ricerca. Oggi incontrerà gli studenti di ingegneria e architettura di Cagliari alla Vetreria di Pirri, poi presenterà Silicio all'Auditorium del campus Tiscali. Infine incontrerà alcuni operatori del mondo digitale sardo. Sarà anche la punta di diamante di Sinnova, il salone dell'innovazione, in programma il 3 e 4 ottobre a Sa Manifattura, a Cagliari.

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