La Nuova Sardegna

Seguono l’odore della marijuana. Un arresto

di Luciano Onnis
Seguono l’odore della marijuana. Un arresto

Settimo San Pietro. I carabinieri sequestrano 257 chili: a guidarli la fragranza che si sentiva per strada

03 ottobre 2019
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SETTIMO SAN PIETRO. Colpo grosso dei carabinieri: sequestrati 257 chili di marijuana (di cui 6 già in panetti e il resto in essiccazione) e arrestato il trafficante. Il valore sul mercato sarebbe stato di 2,5 milioni di euro. Nel carcere mandamentale di Uta è finito Tullio Montis, 44enne, di Settimo San Pietro, disoccupato e incensurato. Singolare il modo con cui i carabinieri sono arrivati allo stupefacente. Mentre si mettevano in posa davanti alla chiesa di Settimo San Pietro per alcune foto da allegare a materiale divulgativo dell’Arma, due militari della stazione di Sinnai (gli appuntati Nicola Locci e Fabio Schirru) hanno percepito un fortissimo e inequivocabile odore di marijuana, giunto a fino a loro trasportato dal leggero alito di vento che ha spinto verso di loro il caratteristico profumo dolciastro dello stupefacente. Hanno seguito la scia e sono arrivati fra le stradine del centro storico a una casa cento metri distante, da cui proveniva un odore di marijuana ancora più intenso. A quel punto è apparso probabile che dentro quella vecchia abitazione fatiscente a un piano potesse esserci una piantagione indoor di cannabis. Di fatto si stavano trovando davanti a una conferma alle indagini avviate già da giorni circa un’attività di spaccio di droga in paese. Chiamati i rinforzi dalla compagnia carabinieri di Quartu, è stata predisposta una perquisizione nell’abitazione di Tullio Montis, rintracciato in casa dei genitori. Dentro l’abitazione ecco la conferma che la scia dell’odore di marijuana percepita dai due carabinieri (e da tutto il vicinato) aveva una sua ragione. Una volta dentro casa, i carabinieri si sono trovati davanti a un deposito di marijuana: 257 chili di infiorescenze di marijuana con i rami appesi a travi installate nelle pareti delle stanze, diversi panetti dello stupefacente già tritato, due piante di cannabis alte quasi due metri in essicazione, materiale per confezionamento e produzione della droga come lampade alogene e ventilatori. Sono in corso le indagini per individuare l’ubicazione della piantagione: la casa di Montis era solo un deposito, il grande quantitativo delle piante di marijuana arriva da un altro posto ancora da individuare.

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