La Nuova Sardegna

La Cia: Argea non è pronta la Regione faccia chiarezza

di Antonello Palmas
La Cia: Argea non è pronta la Regione faccia chiarezza

Dal 16 ottobre sarebbe dovuta subentrare ad Agea come organismo pagatore Il presidente Erbì: «Centinaia gli agricoltori in attesa di ricevere le risorse Psr»

08 ottobre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’organizzazione agricola Cia lancia l’allarme: l’Argea non risulta essere ancora pronta a ricoprire il nuovo ruolo di organismo pagatore regionale al posto di Agea, soluzione attesa da tempo per evitare i forti e ormai cronici ritardi nella liquidazione delle risorse assegnate tramite i bandi. Ma visto che le procedure di adeguamento alle nuove incombenze non erano state completate, fu l’allora ministro delle politiche agricole Centinaio a comunicare ad agosto che il passaggio di testimone dall’agenzia nazionale Agea a quella regionale dalla prevista data del 16 ottobre era slittato al 2020, ma che questo non avrebbe dovuto ritardare le pratiche già in corso.

Ma così a quanto pare non è stato. La Cia Sardegna parla di «cappa di incertezza che sovrasta il futuro degli allevatori e degli agricoltori sardi. L’erogazione delle risorse a valere sui fondi del Psr e sulla domanda unica a favore delle aziende del comparto agricolo e zootecnico resta un’incognita». Secondo il presidente Francesco Erbì, «non sono pochi gli allevatori e gli agricoltori che devono ricevere i saldi o l'intero pagamento degli anni 2016 e 2017». Sostiene che serva una proroga e che Agea si occupi ancora dei pagamenti, mentre Argea si deve fare carico dell’istruttoria delle domande e della pubblicazione degli elenchi, così come ha sempre fatto finora». L’organizzazione agricola si rivolge quindi al presidente della Regione, Christian Solinas cui chiede chiarezza: «Quale modello e quali soluzioni ha in mente di adottare la Giunta regionale per il settore agricolo e zootecnico? – chiede – Quale futuro prospetta per gli operatori del comparto e quale progetto di sviluppo vuole proporre il governatore per le agricolture e le ruralità della Sardegna?»

E ancora: «Se esiste un’idea, anche minima, è arrivato il momento di manifestarla a tutti, per chiarezza, coerenza e correttezza nei confronti dei sardi – dice Erbì – Non c'è molto tempo e le criticità non affrontate porteranno al tracollo del primario senza appello. La partita si gioca risolvendo le emergenze dentro a un progetto complessivo, sbloccando le misure dedicate agli investimenti, risolvendo i problemi sul primo insediamento. Rendendo trasparente la filiera dell’ovicaprino, equilibrando le relazioni al suo interno e restituendo slancio alla programmazione dei comparti. Sgombriamo le menti dai fumi soporiferi e iniziamo a operare nell’interesse della Sardegna tutta».



Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative