La Nuova Sardegna

Soru consulente della Pili c’è il via libera di Solinas

di Umberto Aime
Soru consulente della Pili c’è il via libera di Solinas

L’ex governatore indicato come esperto per il tavolo dell’Agenda per l’industria  Manca ancora l’ufficialità ma il sì del fondatore di Tiscali è dato per certo

08 ottobre 2019
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CAGLIARI. Renato Soru potrebbe essere scelto dalla Giunta di centrodestra come esperto al Tavolo tecnico di «Agenda per l’industria». È il pacchetto pensato e proposto dal governatore Christian Solinas, a sindacati e Confindustria, per rilanciare le imprese. La notizia della scelta del fondatore di Tiscali, con un passato politico vissuto tutto nel centrosinistra, in particolare nel Pd, è ancora ufficiosa. In questi giorni ci sarebbero stati diversi contatti fra l’assessora all’industria Anita Pili e Soru. Ventiquattr’ore fa era attesa la conferma della nomina, ma alla fine sarebbe stata rinviata di qualche giorno. All’ultimo momento, secondo diverse indiscrezioni, sarebbe saltato il contatto, quello decisivo, fra l’attuale presidente della Regione e l’ex governatore. Solo per una questione di forma, mentre la sostanza ormai è una certezza. Giorni fa Renato Soru avrebbe accettato di sedersi al costituendo Tavolo come imprenditore dopo essere stato invitato appunto dall’attuale maggioranza di centrodestra. Dunque, il suo sarebbe un contributo da esperto, nulla di politico. Soprattutto perché una volta ritornato al vertice di Tiscali, a maggio è stato rinominato amministratore delegato, Soru ha lasciato intendere di aver chiuso la sua esperienza nei partiti, a cominciare proprio da quella nel Pd.

Il presente. È da quattro mesi che Soru è ritornato a guidare Tiscali, dopo averla fondata nel 1998 e lasciata in altre mani nel 2004. Nel dare l’annuncio era stato lui stesso a dichiarare, in un’intervista alla Nuova Sardegna: «Sono felice. Quest’azienda rappresenta un pezzo importantissimo della mia vita. Mi impegnerò per il suo rilancio». E la politica? «Non m’interessa più avere un ruolo come in passato. Riprenderò a essere solo un cittadino molto attento a quanto accade», tratto sempre dalla stessa intervista. Ora l’essere stato designato, in queste ore, dal centrodestra come esperto per il rilancio dell’industria, potrebbe lasciar supporre un rientro nell’agone politico. Non sarà così: il governatore Solinas l’avrebbe voluto, in quell’incarico, proprio (e solo) per la sua «innegabile esperienza d’imprenditore innovativo». Tant’è che, nei corridoi della Regione, trapela questa motivazione a sostegno di una nomina a sorpresa: «È la dimostrazione che questa maggioranza non ha preconcetti ideologici, ma anzi guarda con interesse e in prospettiva ogni possibile contaminazione». Resta però ancora una domanda: a chi, nel centrodestra, è venuto per primo l’idea di contattare Soru? Anche su questo quesito non c’è una risposta ufficiale, ma una pista porta dritta al consigliere regionale Stefano Tunis. È lui il fondatore del movimento civico «Sardegna 20.Venti», uno dei partiti dell’alleanza di centrodestra che ha vinto le elezioni regionali.

Il passato. È evidente che, qualunque possa essere in futuro il ruolo dell’ex presidente della Regione a quel Tavolo, la sua designazione è di per sé clamorosa: lui è stato sempre di centrosinistra. Nel 2004, con Tiscali al massimo dell’espansione, Soru è considerato dai Ds e dai Popolari «l’uomo (vincente) della provvidenza» e così è. In quelle elezioni regionali, la sua vittoria è netta fino a infliggere un distacco di 100mila voti allo sfidante belusconiano Mauro Pili. Tre anni dopo entra a far parte del Comitato nazionale del Pd, ma lo stesso anno è sconfitto dal senatore Antonello Cabras nella corsa per la segreteria regionale. Dopo un clamoroso strappo nel centrosinistra al governo per il mancato voto sulla legge urbanistica, si dimette per ricandidarsi alla presidenza della Regione nel 2009. Stavolta però è lui incassare una sconfitta pesante: vince Ugo Cappellacci di Forza Italia, con quasi nove punti di vantaggio. Fino al 2014 Soru si fa da parte, ma il suo rientro nel Pd è alla grande: a maggio è il più votato nel collegio Isole alle Europee e a ottobre, una maggioranza interna molto ampia lo elegge segretario regionale. Due anni dopo, coinvolto in una vicenda giudiziaria da cui sarà poi assolto con formula ampia, si dimette da segretario. Da quel momento in poi, finisce anche lui al centro di una disputa interna fra le correnti del Pd sardo, che, nel 2019, quando non si ricandida alle Europee, lo porta ad allontanarsi dal partito giorno dopo giorno.

Gli altri nomi. Del Tavolo tecnico per l’industria, che dovrà suggerire strategie e interventi a quello politico, faranno parte anche Marco Santoru, direttore generale di Confindustria, scelto dalle imprese, mentre la Cgil ha fatto il nome di Simone Atzeni, capo di gabinetto dell’ex assessore all’industria Maria Grazia Piras, nella giunta Pigliaru, e il commercialista Enrico Gaia per Confapi. Uil e Cisl devono designare ancora gli esperti.

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