La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Via libera dal ministero del Lavoro al decreto relativo alla cassa integrazione per cessata attività per i 207 lavoratori del Porto canale di Cagliari. L'accordo prevede, come stabilito dal «decreto Genova», l'erogazione dell'ammortizzatore sociale per un anno con l'80 per cento dello stipendio per i lavoratori (71 per cento a carico del ministero del Lavoro e 9 per cento dell'azienda) e un programma regionale di politiche attive del lavoro. «Dopo la firma del ministero, la Regione attiverà le procedure per l'erogazione in tempi brevi, da parte dell'Inps, della cassa integrazione – annuncia l'assessora regionale al Lavoro, Alessandra Zedda –. Siamo molto soddisfatti per il buon esito della vertenza che consentirà ai lavoratori di ricevere presto gli ammortizzatori sociali. Ora puntiamo, con il presidente della Regione, Christian Solinas, al rilancio del Porto canale e delle sue attività, considerando la strategicità dell'attività di transhipment per lo scalo di Cagliari, così da conquistare un ruolo strategico nel Mediterraneo». La concessione della cassa integrazione ai 207 lavoratori della Cict, terminalista del settore container del porto Canale di Cagliari, erara stata firmata lo scorso 3 settembre.

Al tavolo la Regione Sardegna, l'Autorità portuale, l'azienda e i sindacati. Un’intesa che aveva soddisfatto tutte le parti in causa. Ieri la firma della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dato il via libera all’accordo. Ora la battaglia di Regione e sindacati si sposta su un altro terreno: cercare nuovi investitori per il porto di Cagliari e garantire così il posto di lavoro ai 207 dipendenti.