La Nuova Sardegna

CAGLIARI. L’incontro con la sottosegretaria Alessandra Todde è stato più che altro un approccio, importante, ma oltre questo primo contatto la riunione non s’è spinta. Così, alla fine, chi era al tavolo, è andato via con gli stessi vecchi dubbi, o forse anche peggio. Il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha detto: «Come la mattina al prefetto di Cagliari, anche alla rappresentante del Governo, abbiamo ribadito che la Sardegna vuole capire in fretta, subito, da che parte tira e sta la politica romana sulla nostra Vertenza energia». Per poi aggiungere: «Abbiamo sollecitato con decisione il riavvio del tavolo nazionale dedicato alla Sardegna, ormai bloccato da luglio, mentre le scadenze sono molto vicine. A dicembre l’Italia dovrà presentare il suo Piano nazionale energetico all’Europa. Quindi, abbiamo anche detto: finora i toni delle nostre richieste sono stati pacati, ma potrebbero cambiare se dovesse continuare quest’incertezza». Gavino Carta, segretario della Cisl, ha affondato i colpi: «Quello con la sottosegretaria è stato un incontro insoddisfacente e senza risultati apprezzabili su quando dovremo dire addio al carbone, sul metano e la Dorsale. Anzi, siamo molti preoccupati da una dichiarazione di Alessandra Todde, questa: non bisogna innamorarsi di alcune soluzioni a discapito delle altre possibili. Bene, voglio ricordare che prima di dire sì al metano il sindacato ha valutato tutti i costi e benefici possibili e la risposta è stata: il metano è una soluzione percorribile, concreta, di basso impatto ambientale e realizzabile in tempi abbastanza brevi. Le altre ipotesi, invece, non convincono noi, la Regione e le imprese». Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna, è stato più diplomatico: «Siamo ancora in fase d’ascolto, speriamo in futuro di farci capire presto e bene». (ua)