La Nuova Sardegna

Arcipelago Sardegna
Cerimonia solenne

Dimonios cittadini di Trieste

di Luciano Piras
Dimonios cittadini di Trieste

Riconoscimento onorario alla Brigata Sassari. Il generale Stefano Messina riceve il titolo dalle mani del sindaco Roberto Dipiazza

30 gennaio 2024
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Trieste «Una giornata di grande emozione. Una cerimonia solenne che dà lustro alla Brigata “Sassari” e alla Sardegna intera. Una giornata che arricchisce la storia. Vedere il sindaco Roberto Dipiazza emozionato mentre Maria Giovanna Cherchi, accompagnata dal violino di Silvio Quarantotto, canta l’inno dei sassarini... beh, non ha prezzo». È con queste parole che Angelo Curreli, uno dei pilastri del mondo dell’emigrazione sarda a Trieste e in tutto il nord-est italiano, riassume la cerimonia solenne di conferimento della cittadinanza onoraria ai “Dimonios”. Tanta emozione e tanti applausi, ieri mattina, nella prestigiosa sala del consiglio comunale del capoluogo del Friuli Venezia Giulia. In prima fila, nel municipio in piazza Unità d’Italia, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e il generale Stefano Messina, comandante della Brigata “Sassari”, davanti al parlamentino cittadino al gran completo, ai militari, a diverse personalità e a una folta rappresentanza di emigrati isolani. Con loro, anche Bastianino Mossa, presidente della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia. Un vero e proprio evento, particolarmente atteso da tempo, voluto dall’amministrazione Dipiazza e promosso dal Circolo dei sardi della città mitteleuropea e cosmopolita. «La “Brigata di ferro”, come venne chiamata la “Sassari” – ha ricordato Dipiazza –, al termine della Grande Guerra non fu sciolta come pure avrebbe dovuto, essendo nata come Grande Unità di mobilitazione, ma venne bensì resa permanente e stanziata nel 1920 a Trieste nella caserma “Vittorio Emanuele III».

Evidente e tangibile il fremito vissuto ieri nella sala consiliare. La cittadinanza onoraria arriva così a suggello del forte legame che da oltre cento anni unisce i “Diavoli rossi” a Trieste. La città friulana ebbe anche tre giovani ufficiali, Guido Brunner, Sergio Laghi e Aldo Brandolin, decorati di medaglia d’oro al valor militare che, in momenti e circostanze diverse, militarono nei ranghi della “Sassari”.

«Sono contento, nel mio piccolo – spiega Curreli –, di aver contribuito in parte a rendere possibile il riconoscimento, cosa non scontata in questa stupenda città, tribolata e divisa dalla storia recente e antica». Sardo di Lodè, è lui che ha fatto da cerniera tra la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia. Pronto a congratularsi con il sindaco Dipiazza e il generale Messina, accompagnato dal comandante del 151° reggimento fanteria, colonnello Alessio Argese, e dal comandante del 152° reggimento fanteria, colonnello Gianluca Simonelli, reparti storici della Brigata.

«Il legame di Trieste con la Brigata “Sassari”, già radicato e profondo, è da oggi ancora più stretto» ha sottolineato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti. «Oggi la Brigata “Sassari” – ha aggiunto – ottiene il giusto riconoscimento per il rispetto e l’affetto che Trieste e il Friuli Venezia Giulia nutrono per lei». «Un legame che si è cominciato a costruire nella Grande guerra ma che ha superato i conflitti più sanguinosi e controversi, consolidandosi nel secondo dopoguerra e divenendo ponte tra un fiero popolo isolano e una città come Trieste da sempre aperta ai “foresti”» ha messo in evidenza il vicepresidente del consiglio regionale, nonché consigliere comunale, Francesco Russo. «Ci inchiniamo ai sardi – ha proseguito – che letteralmente a migliaia diedero la vita per il sogno di Trieste italiana: la cittadinanza onoraria alla Brigata “Sassari” va in memoria del loro sacrificio come a quello dei caduti sardi di Nassiriya. E simbolicamente ai tanti sardi che sono ormai cittadini a tutti gli effetti nella nostra comunità, uniti a loro da affinità e rispetto, grati per il loro apporto di operosità e cultura».

«Il motto della Brigata “Sassari” in lingua sarda – ha ricordato ancora il sindaco Dipiazza – è “Sa vida pro sa Patria”, “ La vita per la Patria”. Ossia: sacrificio, sudore, abnegazione, sangue versato per la Patria. La cittadinanza onoraria è il riconoscimento del legame profondo e indissolubile che da oltre cento anni unisce la Brigata “Sassari” alla nostra città».
 

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