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Cagliari, il Campo largo ha deciso: sì a Massimo Zedda candidato sindaco, fuori i soriani

di Umberto Aime
Cagliari, il Campo largo ha deciso: sì a Massimo Zedda candidato sindaco, fuori i soriani

Il Movimento Cinque Stelle mette il veto alle trattative con il gruppo di Soru. L’alleanza sarà quella che a febbraio ha vinto le Regionali con Alessandra Todde

16 aprile 2024
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Cagliari Massimo Zedda sarà il candidato sindaco del Campo largo alle elezioni comunali di giugno. A sostenerlo saranno gli stessi partiti che hanno vinto le Regionali, a febbraio, guidati da Alessandra Todde. Ogni tentativo di allargare i confini della coalizione, però, è stato bocciato sul nascere. Sono stati soprattutto i Cinque Stelle a porre il veto sul possibile ingresso in corsa dei gruppi che fino a pochi mesi erano schierati invece con Renato Soru. Dunque, nonostante Pd e Progressisti, il partito di Zedda, fossero molto più possibilisti – tant’è che proprio su questo aspetto il vertice di ieri è andato avanti fino a tarda sera – le porte continueranno a essere sbarrate per Progetto Sardegna, +Europa ed Azione. A questo punto al fianco del candidato, che è stato già sindaco di Cagliari dal 2011 al 2019, a scendere in campo saranno: Progressisti, Pd, 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Orizzonte Comune, Sinistra futura Psi, Demos e Fortza Paris, più forse una lisa civica riconducibile a Zedda.

Gli avversari Sfiorato alle Regionali del 2019, alle Comunali dell’8 e 9 giugno, stavolta andrà in scena la sfida Zedda contro Zedda. Perché è questo anche il cognome della candidata sindaco scelta dalla coalizione di centrodestra: Alessandra (Zedda), ex vicepresidente della prima giunta di Christian Solinas. Fra i due a fare da terzo incomodo potrebbe essere l’indipendente Giuseppe Farris, ex Forza Italia, che, a sua volta, potrebbe essere sostenuto da Psd’Az.

Il veto Stavolta più che sul nome del portabandiera, Zedda era pressoché scontato, nel Campo la vera discussione è stata proprio se ci dovesse essere o meno una rappacificazione con lo schieramento dei soriani, gli avversari di Alessandra Todde fino a poche settimane. Soprattutto il partito di Zedda, i Progressisti appunto, e alcune correnti del Pd cagliaritano, erano propensi anche a far ripartire le trattative con l’ex presidente della Regione. O forse meglio, avrebbero voluto almeno sondare le intenzioni di quel fronte sull’ipotesi di convergere tutti su un solo candidato sindaco. Ma i 5 Stelle, insieme agli altri partiti alla sinistra del Pd, sono stati irremovibili sulla possibilità di allargare ad altri la famiglia del Campo largo. Anzi, secondo alcune indiscrezioni trapelate dall’ultima riunione, addirittura l’M5S avrebbe persino messo in dubbio il suo sostegno a Massimo Zedda se ci fosse qualche ingresso dell’ultim’ora nell’alleanza. Alla fine a prevalere è stata la strategia che non c’era alcun nuovo motivo politico per mettere in discussione quel gruppo vincente alle Regionali e tanto meno scatenare un’altra guerra intestina fra più candidati sindaci dello stesso fronte.

Passi indietro Davanti alla scelta all’unanimità di candidare Massimo Zedda, tutti gli altri potenziali portabandiera del centrosinistra si sono fatti da parte. A ritirare le loro autocandidature, uno dopo l’altro, sono stati Davide Carta, consigliere comunale del Pd, il professore universitario Enrico Ciotti e anche l’attivista Michele Pipia. 

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