La Nuova Sardegna

Il dossier

Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

di Andrea Massidda
Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

I dati dell’associazione “Avviso pubblico”: Sardegna quasi come la Calabria

17 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Cagliari L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a lunedì scorso, quando a Orgosolo qualcuno armato di fucile ha sparato pallettoni contro le telecamere di videosorveglianza dell’ex municipio, e proprio mentre nell’edificio un gruppo folcloristico del paese stava facendo le prove di ballo sardo. Tragedia sfiorata. Appena qualche giorno prima – precisamente la notte del 9 aprile – l’automobile del sindaco di Nule, Giuseppe Mellino, era stata incendiata sotto casa. E un mesetto fa, a Ottana, un ordigno ad alto potenziale era esploso davanti al Comune sventrandone letteralmente l’ingresso e mandando in frantumi vetri, porte, qualche suppellettile oltre che il controsoffitto di cartongesso. Non stupisce, dunque, che nell'ultimo rapporto di Avviso Pubblico intitolato “Amministratori sotto tiro” evidenzi che in Sardegna si assiste a un preoccupante aumento delle minacce nei confronti di sindaci e amministratori pubblici, con le intimidazioni che nel 2023 sono aumentate del 20 per cento rispetto all’anno precedente. Per intendersi: quello relativo all’isola è il dato più allarmante dopo quello della Calabria che – con una crescita di simili attentati pari al 21 per cento – detiene il triste record italiano.

Secondo il dossier presentato ieri mattina a Roma nella sede della Federazione nazionale della stampa dall’associazione nata nel 1996 per riunire gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica, a subire le minacce e intimidazioni sono soprattutto sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali oppure dipendenti della pubblica amministrazione. A livello nazionale, nel 2023 le intimidazioni sono state in totale 315, numero che però fa segnare un calo del 3,5% rispetto al 2022 (326). In pratica, ogni 28 ore un sindaco o un altro amministratore pubblico è vittima di minaccia. Sul podio più alto di questa classifica si trova per la prima volta dal 2016 la Calabria, con 51 casi censiti da Avviso Pubblico (+21% sul 2022); a seguire Campania (39 casi, -20%), Sicilia (35 casi, -30%) e Puglia (32, -33%). Alla Sardegna spetta invece, come detto, il secondo posto per aumento dei casi, a pari merito con la Toscana.

La situazione è inquietante, e questa purtroppo non è nemmeno più una novità. Ma l’aumento dei casi preoccupa. Al punto che il mese scorso i cento sindaci della provincia di Nuoro si sono riuniti davanti al prefetto e alle forze dell’ordine proprio per discutere di attentati e intimidazioni che, oltre a generare tensione nelle loro comunità e nelle loro famiglie, complicano l’attività amministrativa nei municipi.
 

In Primo Piano
Sardegna

La giunta regionale blocca i nuovi impianti di energie rinnovabili, Alessandra Todde: «Stop al far west e alle speculazioni»

Cronaca

Lutto nel mondo del turismo, scompare a 57 anni Angela Scanu Mazzella

Le nostre iniziative