La Nuova Sardegna

La polemica

Incoronata Boccia: «L’aborto è un delitto e non un diritto». Ecco chi è la vicedirettrice sarda del Tg1

Incoronata Boccia: «L’aborto è un delitto e non un diritto». Ecco chi è la vicedirettrice sarda del Tg1

Le sue opinioni sull’interruzione di gravidanza («un omicidio») le ha espresse alla trasmissione di Serena Bortone “Chesarà” dove erano presenti altre ospiti tra cui Dacia Maraini

21 aprile 2024
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Infuria la polemica sulle parole della vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia, 42 anni, sarda di Abbasanta, a proposito dell’aborto definito «un delitto e non un diritto» sabato sera alla trasmissione “Chesarà” di Serena Bortone durante la quale si è parlato del mancato monologo di Scurati ma anche, appunto, di aborto (tra gli ospiti Dacia Maraini). «Stiamo scambiando un delitto per un diritto. Qua si ha paura di dire, perché anche la politica ha paura a dirlo, che l’aborto è un omicidio»: queste le sue parole che hanno scatenato le reazioni sul web e non solo. Così per esempio su X la senatrice del Pd Cecilia D'Elia: «Incoronata Boccia vicedirettrice del principale tg pubblico attacca in modo violento una legge dello Stato, e la scelta delle donne. Questa è la Rai di Meloni. Questo non è servizio pubblico".

Varie testate hanno pubblicato una sua breve biografia. Ha due figli, è sposata dal 15 settembre del 2007 con Ignazio Artizzu, giornalista ed esponente politico di Forza Italia, più volte eletto nel Consiglio Comunale di Cagliari e nel Consiglio Regionale della Sardegna. Ex capoufficio stampa dell’ex governatore sardo Christian Solinas sotto le bandiere del centrodestra, ora caporedattore della Tgr Rai Sardegna. Laureata a Roma alla Sapienza in Scienze della Comunicazione, ha fatto due sostituzioni al Tg5 di Enrico Mentana per due anni, poi per cinque anni è stata inviata a «La vita in Diretta» con Michele Cucuzza. È tornata in Sardegna al Telegiornale regionale e da lì il grande salto a «Uno Mattina Weekly», un contenitore leggero del fine settimana su Rai1.

La sostiene Angelo Mellone, considerato astro nascente della destra nei vertici Rai, ora direttore del DayTime. Su Instagram Boccia lo definisce «comandante coraggioso e generoso». In quota Fratelli d’Italia, stimata dal direttore generale Giampaolo Rossi, fedelissimo di Giorgia Meloni. Non le piace essere etichettata come giornalista di destra: «Le etichette, anche quando sono legate a simpatie politiche, sono sempre molto sgradevoli e strumentali, soprattutto quando servono a denigrare la professionalità di una persona». Da Floris, ospite a “DiMartedì” ha detto che «La Rai è la casa di tutti gli italiani e vi sono tanti professionisti nella mia casa che finalmente con Meloni avranno un’opportunità. Il popolo non è bue, non vota per moda, vota perché vede il taglio del cuneo fiscale, il progetto del Ponte sullo Stretto, vota perché una mamma come me riceva aiuti». Un’altra questione sgradita sono le illazioni su presunti aiuti ottenuti in quanto moglie di Ignazio Artizzu: «Sono in Rai dal 2001. Essere bollata come “moglie di” dopo ventuno anni di professione giornalistica in Rai lo trovo umiliante non per me, ma per tutte le donne».

Dal 16 marzo conduce il sabato pomeriggio su Rai3, subito dopo «Tv Talk», il programma «100 anni di notizie» per festeggiare il primo secolo della radio e i settant’anni della televisione. Tanto materiale d’archivio, un ospite prestigioso che arricchisce le testimonianze e lei che fa da voce narrante della storia. Un programma, dice Incoronata Boccia, che «meriterebbe di essere studiato nelle scuole di giornalismo e della comunicazione»

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