La Nuova Sardegna

Sassari

Tbc bovina, allevamento sequestrato

di Gabriella Grimaldi
Tbc bovina, allevamento sequestrato

Il focolaio è stato individuato nel frigomacello di Tula in un capo della Bionord Sardegna, la Asl ha avviato i controlli

09 maggio 2012
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TULA. Una delle più grandi aziende di allevamento e ingrasso del Goceano è stata posta sotto sequestro con un’ordinanza del sindaco di Tula Andrea Becca perchè nel frigomacello gestito dalla stessa società è stata riscontrata positività alla tubercolosi bovina. Si tratta della Bionord Sardegna Srl di proprietà dei fratelli Corda di Tula. L’azienda si trova nella località Sa covecada, sulla strada provinciale che collega il paese a Madonna di Castro, in direzione di Oschiri.

Il provvedimento fa seguito a una comunicazione della Asl n.1 che, attraverso i veterinari del servizio per la Sanità animale, esegue periodicamente i controlli negli allevamenti di tutto il territorio proprio per individuare tempestivamente eventuali focolai di malattie che negli ultimi anni hanno provocato gravissimi disagi all’economia e in alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda la peste suina, messo letteralmente in ginocchio consolidate realtà imprenditoriali.

La situazione alla Bionord tuttavia sembra essere sotto controllo. «Ci è andata bene - commenta uno dei titolari, Pinuccio Corda -. Nel nostro frigomacello il dottor Luigi Mundula, il veterinario della Asl che si occupa della nostra zona aveva trovato un vitello con un linfonodo sospetto e lo ha fatto subito analizzare. Dopodichè ha fatto i prelievi agli animali vivi che avevamo al momento in azienda e sono risultati tutti negativi. Ci hanno detto che dobbiamo aspettare ancora qualche giorno ma che nel giro di una settimana tutto tornerà alla normalità. È la prima volta che ci capita un fatto del genere. Si trattava di un capo che veniva da fuori, acquistato in un allevamento sardo. Per fortuna il caso sembra essere isolato». Intanto l’ordinanza emanata dal sindaco inibisce l’azienda nello svolgimento di parte delle normali attività di produzione. È infatti vietato l’ingresso e l’esodo di capi vivi, la monta, la mungitura degli eventuali animali sospetti e comunque è in atto «la sospensione della qualifica di allevamento ufficialmente indenne per la tbc bovina fino all’espletamento di tutti i controlli sanitari».

Un protocollo, quello dei controlli, già messo in moto dalla Asl. «La presenza di lesioni riferibili alla tubercolosi bovina in un capo macellato nel mattatoio di Tula - si legge in una nota della direzione generale - è stata segnalata dai veterinari ispettori della Asl il 13 aprile scorso. Il caso interessa il Centro di ingrasso Bionord Sardegna s.r.l., per il quale sono in corso gli accertamenti di laboratorio da parte dell'Istituto Zooprofilattico. Sono quindi state attivate le procedure previste dalla norma sanitaria di riferimento, in particolare l’ azienda interessata è stata sottoposta a sequestro cautelativo e sono iniziati i controlli previsti dalla legge.

Il capo era stato introdotto regolarmente da una azienda di Ozieri, anch’essa sotto osservazione. Il Centro Ingrasso al momento del sequestro conteneva 215 capi e nessuno, dopo visita clinica, presentava alcun sintomo riferibile alla malattia i così come nei numerosi capi inviati alla macellazione successivamente alla prima segnalazione.Gran parte dei capi presenti nell'allevamento sono già stati sottoposti a controllo con la prova di intradermoreazione della tubercolina ( circa 100 capi ) con esito favorevole ed entro pochi giorni il controllo sarà completato.

Anche i controlli dell'azienda di Ozieri saranno conclusi a breve».

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