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Restauro per la chiesetta di San Leonardo

Restauro per la chiesetta di San Leonardo

MARTIS. È la chiesa romanica più piccola della Sardegna. Un piccolissimo gioiello architettonico incastonato nella vallata creata dal fiume omonimo nelle campagne proprio ai confini tra Martis e...

25 settembre 2012
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MARTIS. È la chiesa romanica più piccola della Sardegna. Un piccolissimo gioiello architettonico incastonato nella vallata creata dal fiume omonimo nelle campagne proprio ai confini tra Martis e Laerru. Eppure, nonostante questa sua particolarità, era stata abbandonata a se stessa da diversi decenni diventando uno dei tanti ruderi disseminati nelle campagne dell’Anglona ricchissime di emergenze di questo genere. Finalmente qualche anno fa la Soprintendenza si è ricordata della chiesetta campestre di San Leonardo e grazie alle sollecitazioni dell’Ufficio diocesano di beni culturali di Tempio e in particolare de suo direttore don Francesco Tamponi nonché dell’amministrazione comunale di Martis che ne aveva più volte segnalato lo stato di abbandono, è stato stanziato un piccolo ma importante finanziamento (poco più di 120.000 euro) che consentirà almeno di salvare il grazioso edificio sacro da una fine ingiusta. I lavori per il suo restauro conservativo sono iniziati da qualche settimana e già il piccolo tempio, spogliato delle erbacce e dai rovi che lo assediavano da ogni lato e liberato finalmente dalle funzioni di ricovero di bestiame, comincia a fare intravedere la sua antica ed essenziale bellezza. La chiesetta sorge silenziosa in cima ad un poggio affacciato sulla valle e tutto attorno affiora una infinità di conci e di manufatti che potrebbero essere i ruderi di un antico insediamento nuragico. All’interno la chiesetta è davvero minuscola tanto che le due serie di ponteggi installati dall’impresa quasi si toccano e lasciano libero per il passaggio solo un piccolo corridoio. L’abside, altrettanto minuscola è ancora in discrete condizioni. Non così il tetto che era completamente andato distrutto. L’impresa che sta conducendo i lavori sotto la guida di un gruppo di esperti dovrà in effetti ricostruire la copertura e risanare le parti più a rischio dell’edificio sacro. Anche l’area di pertinenza delle chiesetta verrà recuperata e ripulita così da impedire l’accesso del bestiame. San Leonardo insomma è riuscito a compiere il miracolo, nonostante i tempi proibitivi, di riportare a nuova vita la chiesetta a lui intitolata e a restituire alle comunità di Martis e di Laerru il piccolo tempio campestre.

Mauro Tedde

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