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Sassari

Beppe Pisanu si candida al Senato con i centristi

Beppe Pisanu si candida al Senato con i centristi

L’ex ministro Pdl va al Senato con Monti (isola o Lazio). Nella squadra montiana primi nomi di Udc-Fli e Riformatori-Montezemolo

30 dicembre 2012
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CAGLIARI. Beppe Pisanu lascia anche fisicamente il Pdl («politicamente l’ho fatto da tempo» ha dichiarato la settimana scorsa) e si ripresenterà alle elezioni del 24 e 25 febbraio con il neonato schieramento centrista di Mario Monti. Non ha aderito ad alcuno dei partiti o movimenti della coalizione e sarà candidato nella lista unitaria per il Senato: in Sardegna o nel Lazio.

Montiano della prima ora, Pisanu si è dissociato spesso dal Pdl anche prima dell’avvento del governo dei tecnici e ha lavorato a lungo con Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini per un’alternativa moderata a Silvio Berlusconi. Della sua nuova candidatura non vuole parlare. In effetti non ci sono ancora decisioni ufficiali. Le sigle che si presenteranno alla Camera stanno elaborando quelle liste, poi (dal 2 al 4 gennaio) i big si riuniranno tutti insieme per comporre quelle del Senato.

Tra i parlamentari in carica, Pisanu è il più longevo assieme a Giorgio La Malfa. Il più giovane tra i «giovani turchi», la prima volta è stato eletto nel 1972 con la Democrazia cristiana. Ed è rimasto alla Camera sino al 1992. Nel 1994 il ritorno nella lista di Forza Italia come «cattolico indipendente», assieme a diversi altri, tra i quali i dirigenti dell’allora Ccd. E con Forza Italia e infine Pdl è stato confermato ininterrottamente anche nel 2008. Nella formazione montiana è, con Casini e Fini, l’ex ministro dell’Interno è uno dei leader politici riconosciuti.

Per i centristi sardi la casella di capolista del Senato resterà occupata sino a quando a Roma non sarà deciso se Pisanu si candiderà nell’isola o nel Lazio. In Sardegna guardano con Se Pisanu dovesse presentarsi nel Lazio, il posto di capolista al Senato verrebbe conteso da Udc e Riformatori, il partito isolano che ha stretto l’alleanza con la sigla di Luca Cordero di Montezemolo, che è la terza gamba della coalizione montiana.

Per la Camera girano già le prime indiscrezioni. Il capolista dell’Udc potrebbe essere Giorgio Oppi, leader regionale in grado di assicurare l’effetto trascinamento. Anche nel 2008, Oppi aveva conquistato il seggio con l’Udc, ma poi aveva rinunciato per ripresentarsi in Consiglio regionale. E’ quindi molto ambito anche stavolta il secondo posto in lista: ci stanno puntando diversi consiglieri regionali (ad esempio Nello Cappai) ma anche rappresentanti del movimento giovanile (si fa il nome di Federico Ibba) incoraggiati dall’idea indicata da Monti che è quella del rinnovamento della politica. Un posto in lista chiedono anche i finiani di Fli per il consigliere regionale Ignazio Artizzu.

Per quanto riguarda i Riformatori, che si schierano con il simbolo della formazione di Montezemolo, il candidato al posto di capolista è Pierpaolo Vargiu, sino a pochi mesi fa capogruppo in Consiglio regionale. Ci starebbe pensando anche l’attuale capogruppo, Attilio Dedoni. La squadra sarda messa su da Montezemolo punterebbe invece sul dirigente regionale Gigi Picciau, ex presidente di Confagricoltura. Ma i Riformatori puntano a convincere Roma sul loro nome con il fatto che il loro partito parte da uno zoccolo duro del 6 per cento ed è quindi in grado di garantire quasi da solo la conquista del quoziente elettorale.

I partiti stanno proponendo le candidature ai rispettivi vertici nazionali, che le dovranno poi far verificare a Enrico Bondi, l’uomo scelto da Monti per controllare i singoli curriculum.

Al momento non si hanno notizie di altri passaggi dal Pdl allo schieramento montiano. E anche il Pdl sardo sta preparando le liste, sapendo che il successo del 2008 (14 parlamentari eletti nell’isola su 27) non sarà ripetibiloe. Sia perché i parlamentari da eleggere in Sardegna si sono ridotti a 25, sia perché il consenso elettorale non è più lo stesso. Nelle candidature, secondo quanto si è appreso, saranno privilegiati i deputati e i senatori uscenti ma forse con l’introduzione del tetto di legislature: il che favorirebbe le conferme di Settimo Nizzi, Fedele Sanciu, Mauro Pili e Bruno Murgia. Per recuperare consensi c’è anche l’idea di candidare consiglieri regionali (si parla di Claudia Lombardo e Pietro Pittalis) e sindaci.

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