La Nuova Sardegna

Sassari

Belle arti, sette nuovi bienni all’Accademia

SASSARI. Sette nuovi corsi biennali di secondo livello e l'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” può puntare al futuro con ottimismo. Si tratta di Cinematografia e fotografia documentaria,...

18 febbraio 2013
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SASSARI. Sette nuovi corsi biennali di secondo livello e l'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” può puntare al futuro con ottimismo. Si tratta di Cinematografia e fotografia documentaria, Decorazione, Didattiche dei territori e comunicazione globale, Grafica d'arte e progettazione, Pittura, Progettazione plastica e costume per lo spettacolo, Scultura monumentale e arte pubblica. «Bienni –si legge in una nota – che permetterebbero agli studenti sardi di concludere il loro ciclo di studi accademico (il tre più due) qui in Sardegna. Anche perché, a questo punto, si è giunti ad un bivio: crescere, appunto, o nella peggiore delle ipotesi essere accorpati a un'altra accademia aldilà del Tirreno, senza quella necessaria autonomia che dà forza alla nostra identità artistica sarda. Ipotesi, fortunatamente, almeno finora scongiurata, anche perché la voglia di tenere alta la bandiera dell'alta formazione artistica in Sardegna c'è tutta».

«Ma a questo punto – proseguono i vertici dell’Accademia sassarese – tutte le componenti territoriali devono fare sistema e comprendere non solo la valenza formativa di una istituzione di ottimo livello sotto il profilo formativo, ma anche sotto il profilo della peculiare produzione del settore».

«I nuovi bienni per i quali il ministero ci ha autorizzato l'attivazione, praticamente a costo zero e previa verifica di necessari fondi regionali, rappresentano un'occasione che non possiamo perdere e sono convinto che non la perderemo - spiega il direttore dell'Accademia di Belle Arti, Antonio Bisaccia - per la nostra accademia si tratta di un grande salto di qualità nell'offerta formativa che possiamo proporre ai nostri studenti, soprattutto in termini di sbocchi professionali e lavorativi. I bienni vanno a colmare profonde lacune formative in specifici settori della produzione artistica e culturale che darebbero l'opportunità ai nostri studenti di accedere alle professioni dell'arte. Avrebbero, inoltre, la possibilità di concludere in Sardegna il loro percorso di studi quinquennale senza dover andare nella Penisola. E questo eviterebbe il peggio per quelli che, non avendo denari, rimarrebbero qui vittime di quella bestia nera che si chiama dispersione scolastica. E sarebbe una vera discriminazione, soprattutto per chi ha talento e qualità ma non le possibilità per chiudere il proprio ciclo di studi».

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