La Nuova Sardegna

Sassari

Iraq, alla Sassari la medaglia del reduce

di Antonio Meloni
Iraq, alla Sassari la medaglia del reduce

Il tenente Carboni, sopravvissuto alla strage di Nassiriya, ha consegnato alla Brigata il suo riconoscimento: «È per tutti noi»

13 luglio 2013
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SASSARI. La firma sul documento, una stretta di mano e il motto Forza Paris che riecheggia nella sala elegante del circolo “Diavoli rossi”. La medaglia d’argento al valore militare, assegnata all’ex tenente medico Gianuario Carboni all’indomani dei tragici eventi di Nassiriya, è custodita in una teca nel museo storico della Brigata Sassari.

Il generale Manlio Scopigno, dopo il primo incontro, ha accolto la richiesta del reduce che aveva manifestato l’intenzione di condividere la decorazione con i Sassarini. La consegna ufficiale è avvenuta durante una cerimonia in forma strettamente privata a cui hanno partecipato, fra gli altri, i familiari del medico-eroe: la moglie Pierina Delussu e i figli Elena e Francesco. Sul piano burocratico, la soluzione adottata dall’amministrazione militare è la stipula di un comodato d’uso gratuito, della durata di cinque anni, con rinnovo a scadenza, in base al quale la Brigata si impegna a custodire la decorazione e a sistemarla nel museo con finalità espositive. Questo perché è quantomeno insolito che un decorato, in vita, doni la propria medaglia al reparto di assegnazione. Un gesto importante, meditato a lungo da parte del reduce che da tempo desiderava condividere la decorazione con gli uomini della Sassari.

La medaglia d’argento assegnata dal presidente della Repubblica nel maggio del 2006, è stata deposta dallo stesso Carboni in una teca della nuova sezione del museo di piazza Castello, quella dedicata alle missioni internazionali che da anni vedono gli uomini della Brigata in prima linea a garantire pace e sicurezza nelle aree di crisi e portare nel mondo i valori della Sardegna.

«Un gesto di alto valore simbolico - ha detto il comandante Scopigno - la condivisione di una decorazione assegnata in un momento drammatico e importane per la storia del reparto». Al primo incontro il generale aveva donato al reduce il foulard dei Sassarini; Carboni ha ricambiato donando la copia di un volume che racconta i fatti di Nassiriya.

Durante la cerimonia non sono mancati momenti di commozione quando il reduce, dopo gli aspetti burocratici, accompagnato dal colonnello Mauro Scorzato, direttore del museo, è entrato nell’ala dedicata alle missioni di pace. Foto e cimeli che ricordano le più recenti operazioni di peace keeping, Iraq compreso, nelle quali i Sassarini si sono sempre distinti per professionalità e grande carica umana. «Rivedo volti di persone conosciute sul campo - ha detto Carboni - con i quali ho condiviso giorni di cui allora si percepiva solo il senso di tragedia. Oggi c’è orgoglio, senso di appartenenza e desiderio di condividere una medaglia che non considero un riconoscimento personale, ma il risultato di un lavoro di squadra». La missione dell’ex tenente si è conclusa così, con la deposizione della medaglia ha svuotato una volta per tutte il pesante fardello portato dall’Iraq.

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