La Nuova Sardegna

Sassari

I Dimonios cittadini onorari di Thiesi

I Dimonios cittadini onorari di Thiesi

Mercoledì la cerimonia con la Brigata Sassari. Sarà ricordata la figura dell’eroico generale Musinu

01 settembre 2013
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THIESI. I festeggiamenti in onore della Madonna di Seunis iniziano quest'anno sotto le insegne della Brigata Sassari. Mercoledì alle 10 si terrà infatti una cerimonia di concessione della cittadinanza onoraria alla Brigata Sassari, insieme alla commemorazione dei defunti con posa della corona presso il monumento ai caduti e presso la statua che ricorda il Generale Musinu. I “Dimonios” sono infatti cittadini thiesini da quando il consiglio comunale del 29 luglio ha preso la storica decisione. Il sindaco Gianfranco Soletta aveva allora ricordato «il profondo legame di Thiesi con le figure storiche della Brigata Sassari quali il generale Musinu  e tutti gli altri valorosi che hanno contribuito alla lotta per un futuro di pace e fratellanza, contro ogni forma di violenza e di intolleranza».

Per Soletta il conferimento della cittadinanza onoraria rappresenta «un significativo  momento per commemorare i tanti giovani caduti con spirito di sacrificio affinchè il valore dell’Unità Nazionale potesse essere tramandato ai posteri». Il consiglio comunale ha però registrato l'astensione della consigliera di maggioranza Maria Masia in coerenza con le sue posizioni antimilitariste.

Con la cerimonia rivive così la memoria di Giuseppe “Su Diaulu” Musinu, il generale che partecipò ai due conflitti mondiali e che, pur non negando il ricorso alle armi, riteneva che la guerra «non ha senso. Certo, i militari devono obbedire – diceva –. Ma che bisogno c'era di combattere in Grecia o in Etiopia? Io di guerre ne ho fatto tante, ma l'unica che ammetto è quella di difesa: se si è attaccati, difendersi diventa un dovere. Comunque è molto meglio la pace». Parole antiretoriche che cozzano oggi con una realtà fatta di eserciti professionali e con “esportazioni di democrazia” con le armi. Musinu è stato, a 26 anni, il più giovane maggiore dell'esercito italiano e, al comando delle truppe di retroguardia che ebbero il compito di proteggere la ritirata italiana dopo Caporetto, fu l'ultimo soldato a passare il Ponte della Priula, pochi istanti dopo le cariche d'esplosivo demolirono l'ultimo ponte sul Piave. Una vita da soldato rifiutando comode sistemazioni politiche («io non ho mai incontrato Mussolini»), “Su Dialu” si spense 21 anni fa nella sua Thiesi che ora lo ricorda nella sua festa più attesa in onore della Madonna di Seunis.

Poi, la sera alle 18, nella sala Sassu, la figura del generale sarà ricordata dal medico-storico Giuliano Chirra durante la presentazione del libro “Sotto il cielo di Herat. La Brigata Sassari in Afghanistan”. A presentare il libro del giornalista Pier Luigi Piredda e della fotografa Elisabetta Loi sarà il caporedattore della Nuova Sardegna Francesco Pinna.

Mauro Piredda

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