La Nuova Sardegna

Sassari

C’è un temporale e l’acqua fa scoppiare di nuovo i tombini

di Gavino Masia
C’è un temporale e l’acqua fa scoppiare di nuovo i tombini

La veranda del Lido bar inagibile per tutta la mattinata Lungomare allagato: soliti difetti strutturali sulla strada

05 aprile 2014
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PORTO TORRES. Il violento acquazzone caduto ieri mattina sulla città ha ancora una volta scavato un canalone nella spiaggia dello Scoglio Lungo e invaso letteralmente d’acqua la veranda del Lido bar.

Soliti difetti strutturali denunciati a più riprese nei mesi scorsi, che mettono a repentaglio lo stato di “salute” dell’arenile e creano pericolo agli automobilisti che si trovano a transitare nel Lungomare.

Il tombino vicino alla spiaggia e quelli sul manto stradale sono infatti scoppiati letteralmente confermando quella carenza strutturale del deflusso delle acque bianche a monte, problema conosciuto da anni, che ciclicamente con la pioggia si trasforma in un danno economico per il bar e la tabaccheria vicina.

«Quando cade tanta pioggia l’acqua arriva fino bar, rendendo inagibile la veranda - sottolinea il gestore del Lido bar -. Immaginabile il disagio per i clienti». La segnalazione al Comune è stata fatta più volte, anche ieri attraverso una pattuglia della polizia municipale, ma quel problema rimane sempre insoluto e a contare i danni sono solo i commercianti che rischiano in proprio quando di verificano precipitazione meteorologiche abbondanti. La brutta sorpresa di ieri è l’ennesima che si verifica in quel tratto di costa, con l’interno della veranda inondato d’acqua che trascinava a terra tavoli e sedie. «I lavori in corso della pista ciclabile toccheranno quella parte di asfalto vicino alla spiaggia dello Scoglio Lungo - aggiunge il gestore -, e voglio proprio vedere come sarà sistemato quel tombino che scoppia ogniqualvolta c’è caduta abbondante di pioggia».

L’amministrazione comunale deve assolutamente trovare una soluzione all’annoso problema, perché anche l’arenile rischia seriamente di scomparire dalla cascata di acqua che va a finire sulla spiaggia.

In un momento di gravi crisi economica, e con l’avvicinarsi della bella stagione, gli esercizi commerciali vogliono tutelarsi per non perdere guadagni a causa di carenze strutturali che dovrebbero invece riguardare l’ente pubblico. Se l’erosione costiera è un fenomeno naturale che avanza decisamente su tutto il Lungomare, con l’ufficio tecnico che batte cassa alla Regione, è necessario che almeno l’acqua piovana non esca dai pozzetti per invadere (o distruggere) le strutture che offrono servizi all’utenza.

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