La Nuova Sardegna

Sassari

Monete e bronzetti, presi due tombaroli

di Gianni Bazzoni
Monete e bronzetti, presi due tombaroli

In casa anche un metal detector. L’indagine dei carabinieri partita a marzo dopo un furto in abitazione a Porto Torres

30 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Reperti in bronzo di età nuragica e monete antiche, oltre a numerosi oggetti d’oro e parte della refurtiva di un furto in abitazione messo a segno a Porto Torres nel mese di marzo. Tutto nelle abitazioni di due sassaresi, entrambi con precedenti di polizia, che sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Porto Torres con le accuse di ricettazione, impossessamento di beni di interesse artistico e archeologico. Si tratta di Gianni Serra, 35 anni, giardiniere, e Michele Ganau, 30, manovale: per i due è stata disposta la detenzione domiciliare.

Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri hanno trovato anche un metal detector, di quelli solitamente utilizzati per “indagare” le aree archeologiche. Da qui il forte sospetto che gli arrestati abbiano svolto - a più riprese - anche l’attività di “tombaroli”, violando giacimenti del territorio dove sono ancora presenti importanti reperti di epoca nuragica. Una prima conferma è arrivata anche dal recupero di materiale - definito molto interessante - che ora sarà sottoposto all’esame degli esperti della Soprintendenza.

L’indagine dei carabinieri della compgania di Porto Torres era partita poco più di due mesi fa, dopo la denuncia per un furto in appartamento messo a segno nel centro turritano e che aveva fruttato un bottino importante.

I militari avevano raccolto una serie di indicazioni che avevano portato a seguire una pista precisa. E l’attenzione, negli ultimi giorni, si era concentrata proprio su Gianni Serra e Michele Ganau. Indizi significativi, tanto da convincere il magistrato a disporre alcune perquisizioni, alla ricerca della refurtiva o comunque di elementi di prova che potessere confermare i sospetti avanzati dagli investigatori.

E dagli accertamenti sono arrivati particolari significativi, non solo per quanto riguarda il furto messo a segno a marzo a Porto Torres (è stata recuperata una parte della refurtiva) ma anche per altre attività illegali svolte dai due arrestati. Una di queste ha richiamato l’interesse dei carabinieri: il recupero di monete antiche e di utensili in bronzo di età nuragica, insieme a un metal detector, sembra confermare l’attività di tombaroli esercitata in più occasioni dai due arrestati. Ora si cercherà di scoprire da quali giacimenti archeologici sono stati prelevati i reperti sequestrati nel corso delle perquisizioni domiciliari.

I carabinieri della compagnia di Porto Torres hanno anche scoperto - durante le verifiche - una coltivazione di piante di marijuana. E per i due sassaresi è scattata anche la contestazione del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. Non è escluso - sulla base di altri elementi raccolti - che possano esserci anche ulteriori sviluppi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative