La Nuova Sardegna

Sassari

Un’acquazzone e i tombini saltano

di Gavino Masia
Un’acquazzone e i tombini saltano

Ancora una volta in evidenza i disservizi nel Lungomare: gli impianti del collettore fognario sono sottodimensionati

17 giugno 2014
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PORTO TORRES. Alla prima pioggia estiva sono scoppiati i tombini ieri mattina a pochi metri dall’ingresso del Lido Bar, dirimpettaio alla spiaggia dello Scoglio Lungo, e i clienti sono stati costretti a rimanere all’interno del locale per non rischiare di immergersi nell’acqua che scorreva a fiumi. Una storia infinita quella del collettore fognario che va in pressione perché sottodimensionato, facendo saltare regolarmente i tappi dei tombini che creano problemi di non poco conto alle attività commerciali presenti in quel tratto di Lungomare.

Qualche anno fa la pioggia aveva creato un canalone nell’arenile dello Scoglio Lungo, nel tratto interessato riservato all’ingresso facilitato dei disabili, risultando per diverso tempo inagibile alla faccia dei bagnanti portatori di handicap. La storia si ripete ciclicamente da tanti anni, e il Comune ben conosce la carenza strutturale del deflusso delle acque bianche (a monte) che crea allagamenti in quella zona ogni qualvolta si presenta un violento acquazzone.

Una brutta sorpresa quella di ieri per i gestori del Lido Bar, costretti a osservare impotenti da dietro i vetri quei tombini travolti dall’acqua che avanzava minacciosa verso la veranda del bar. La scorsa volta erano stati trascinati a terra tavoli e sedie, insieme a melma che provocava puzza in tutto l’ambiente. I gestori hanno segnalato le anomalie dei tombini più volte al Comune, ma a quel problema si continua a non trovare soluzione lasciando gli operatori al destino delle precipitazioni meteorologiche. I tre tombini che scoppiano regolarmente dopo la pioggia potrebbero creare problemi anche al passaggio dei lavori della pista ciclabile, senza dimenticare che pure la spiaggia rischia seriamente di sparire se l’ondata d’acqua trascina di tutto verso il mare. È impensabile affidarsi al caso quando c’è un problema oggettivo che deve essere risolto, una criticità che ormai tutti conoscono senza programmare realmente una soluzione che salvi il salvabile. È tempo di mettere a punto un progetto che preveda interventi certi sul Lungomare, in modo che chi fa sacrifici investendo tempo e denaro sul commercio non rischi di perdere tutto.

L’episodio di ieri mattina è solo l’ultimo della serie da elencare come disservizio, e poco importa se a causarlo è stata la pioggia come evento imprevisto dopo il gran caldo dei giorni scorsi. I gestori sono ormai allo stremo delle forze, pensano realmente di non essere ascoltati perché l’anomalia strutturale persiste e si manifesta prepotentemente non appena piove. I gioielli naturali della costa meritano di essere tutelati con interventi precisi, e quella spiaggia così vicino alla strada è da sempre meta preferita delle famiglie. Allo stesso modo deve essere salvaguardato chi ha deciso di intraprendere un’attività economica per fornire servizi, pagando regolarmente quanto dovuto.

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