La Nuova Sardegna

Sassari

Dilapidano in vestiti e al gioco i risparmi di una 80enne: arrestati marito e moglie

Dilapidano in vestiti e al gioco i risparmi di una 80enne: arrestati marito e moglie

Valledoria, in tre anni hanno finito i soldi della donna, oltre 150mila euro, senza mai offrirle neppure un minimo di assistenza

23 giugno 2014
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SASSARI. È agli arresti domiciliari da stamane una coppia di quarantenni disoccupati che a Valledoria da tre anni e mezzo utilizzava un’anziana pensionata come «bancomat» per pagarsi non solo affitto e bollette ma anche lunghe giocate nei videopoker del paese.

Alla donna, una vedova di ottant’anni con una lieve deficienza psichica dovuta all’età, Luciano e Rita M., con la complicità della loro figlia ventenne, hanno sottratto i risparmi di una vita: circa 150mila euro dal dicembre 2010, con prelievi mensili di oltre 6mila euro, a seconda delle necessità - sfizi compresi - che la famiglia intendeva soddisfare.

Marito e moglie, raggiunti stamane da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip di Sassari Giuseppe Grotteria su richiesta del pm Corinna Carrara, devono rispondere di circonvenzione d’incapace aggravata, in concorso con la figlia ventenne, che è stata denunciata. Come accertato dalle indagini dei carabinieri della tenenza di Valledoria, insospettiti dall’elevato tenore di vita della famiglia, incompatibile con le reali entrate, la coppia aveva il vizio del gioco e non esitava a procurarsi il denaro convincendo l’anziana vedova, che vive a Santa Maria Coghinas (Sassari) a prelevare dal suo conto, tramite il bancomat.

Appostamenti, pedinamenti e filmati hanno consentito agli inquirenti di documentare che la famiglia non era fortunata al gioco, ma che approfittava delle disponibilità economiche della pensionata, che aveva lavorato come artista e disponeva di risparmi con cui arrotondava la pensione di 2.500 euro al mese. Per pagarsi le giocate nei videopoker, abiti di marca e accessori tecnologici di ultima generazione, marito e moglie si facevano consegnare dalla loro vittima cifre fra i 500 e i 3.500 euro: la vedova veniva prelevata dalla sua casa e accompagnata nello sportello bancomat dell’istituto di credito in cui aveva il suo conto.

Per evitare che l’anziana sbagliasse la cifra da prelevare, le veniva consegnato un pezzo di carta con la somma esatta da digitare sui tasti del bancomat. Intascato il denaro, con cui venivano pagati anche affitti arretrati e bollette, la famiglia non manifestava però alcuna riconoscenza nei confronti dell’ignara benefattrice, che non riceveva assistenza e continuava a vivere modestamente, persino in uno stato di trascuratezza. Tramite l’analisi dei movimenti bancari, i carabinieri hanno avuto conferma di quanto l’anziana era costretta a prelevare dal dicembre 2010, fino a dilapidare i risparmi di una vita: oltre 6mila euro al mese, a fronte di una pensione di 2.500 euro, quasi tutti «elargiti» alla coppia di approfittatori, stamane arrestata con la collaborazione dei carabinieri della compagnia di Porto Torres.

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