La Nuova Sardegna

Sassari

Ardara, dopo il rogo bruciano le polemiche

Il sindaco Francesco Dui: «Nella nostra zona manca un presidio del Servizio regionale antincendio»

02 luglio 2014
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ARDARA. Si sono spente le fiamme dell’incendio ma non quelle della polemica ad Ardara dopo il rogo che lunedì ha mandato in fumo qualche centinaio di ettari di campagna. Il sindaco Francesco Dui lamenta la mancata presenza in loco di un presidio del Servizio antincendio regionale: presidio che, a quanto riferisce lo stesso primo cittadino, è previsto nel piano antincendi Ras ma che puntualmente non viene mai attivato «se prima non arrivano ripetute sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale o, peggio, se non si verificano situazioni di pericolo». Una situazione che si ripete ogni anno, racconta il primo cittadino, e che lascia “scoperti” i territori di Ardara e di Mores (dove è presente solo un presidio della locale Compagnia Barracellare). Pertanto quando arrivano le fiamme «si devono attendere i soccorsi come minimo da Ozieri». Per arrivare da Ozieri occorrono circa una ventina di minuti, ma è chiaro che se un presidio fosse presente sul posto si risparmierebbe del tempo preziosissimo. «E’ quello che è successo lunedì - racconta Dui - quando la squadra è arrivata non prima di venti minuti. Nessuna polemica con loro, che hanno agito con la massima tempestività possibile e la solita professionalità e che, anche grazie all’intervento di due elicotteri, sono riusciti a spegnere e circoscrivere il rogo in tre ore. Il mio disappunto è rivolto a chi gestisce e coordina il servizio antincendio, che nonostante gli impegni per un presidio ad Ardara, per il quale il Comune fornisce anche una sede, ogni estate procrastina l’attivazione con rischi per l’incolumità di persone, animali, cose. L’auspicio è che queste situazioni di pericolo oggettivo non si ripetano e che non si debba più ricorrere a sollecitazioni come quelle delle settimane scorse. Ardara non é disposto ad accettare questa disparità di trattamento rispetto agli altri territori». (b.m.)

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