La Nuova Sardegna

Sassari

I piccoli Comuni: non dovete cancellarci

I piccoli Comuni: non dovete cancellarci

A Erula i sindaci hanno chiesto al nuovo presidente dell’Anci di difendere la loro autonomia

13 luglio 2014
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ERULA. «Mi spaventa l’idea che il mio Comune diventi una frazione dell’Unione dei Comuni. Il Comune di Erula è nato nel 1988. Fino ad allora era sotto l’amministrazione di Perfugas. C’era solo una via principale, nessuna rete fognaria né adeguate strade di comunicazione. Ora tutto è superato grazie all’interessamento dell’ente comunale. Ora abbiamo i collegamenti, giardini pubblici, una casa di riposo. Abbiamo tutti i servizi necessari per vivere come in qualsiasi altro centro e non vogliamo tornare indietro. L’esistenza dei piccoli Comuni è necessaria».

Antonello Pileri non ha dubbi nel difendere i diritti di autonomia e di salvaguardia dei piccoli Comuni della Sardegna. Lo ha fatto nel mese di giugno con una lettera all’assessore regionale agli Enti locali e lo ha ribadito venerdì in occasione dell’assemblea dei sindaci rappresentanti dell’Anci Sardegna, del Comitato esecutivo, della Consulta delle Unioni di Comuni e dei piccoli Comuni convocata (per la prima volta) a Erula.

L’incontro si è tenuto alla presenza del vicepresidente vicario dell’Anci Emidio Contini a pochi giorni dall’appuntamento di mercoledì 16 luglio con il voto per eleggere il nuovo presidente Anci dopo la nomina di Cristiano Erriu ad assessore agli Enti locali della Sardegna. E proprio il ruolo dell’Anci e di un presidente che rappresenti anche i sindaci dei piccoli Comuni è uno degli argomenti che ha tenuto banco oltre a quello di riforme e norme che tengano conto della territorialità e dei cittadini, della gestione associata delle funzioni fondamentali, delle aree metropolitane, del patto di stabilità, della centrale unica di committenza.

A prendere la parola, oltre a Pileri e Contini, sono stati anche i sindaci di Seulo, di Ussassai, di Modolo, di Sant’Andrea Frius, di Villa Sant’Antonio, di Bortigiadas, di Osilo, di Castelsardo, di Orroli, di Gairo. Quest’ultimo si è fatto portavoce della necessità di difendere un’idea chiara di sviluppo della Sardegna e di «puntare ai territori come elemento cardine per uscire dalla crisi».

«La gestione associata delle funzioni fondamentali porterà una spesa ulteriore, un aggravio di risorse per erogare servizi che già garantiamo in modo funzionale», ha detto il sindaco di Seulo Giuseppe Carta spiegando la sua contrarietà. «L’Anci è diventata lo zerbino della classe politica – ha denunciato il sindaco di Ussassai Giannino Deplano _. Io non voglio essere complice di chi sta cancellando l’identità dei territori. Dobbiamo chiedere all’Anci di prendere posizione forte di fronte alla Regione».

Tra gli intervenuti il rieletto sindaco di Castelsardo Franco Cuccureddu ha sostenuto l’opportunità di sviluppo rappresentata dalle aree metropolitane, che andranno a inglobare servizi, eccellenze e competenze lasciando fuori le periferie.

Letizia Villa

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