La Nuova Sardegna

Sassari

Il volto selvaggio di Stintino: la grande distesa bianca di Pazzona

di Salvatore Tola
Il volto selvaggio di Stintino: la grande distesa bianca di Pazzona

21 agosto 2014
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STINTINO. Se a Stintino si cerca un’alternativa alla folla della Pelosa la si trova facilmente lungo il litorale che si affaccia sul golfo dell’Asinara. Ad esempio nella spiaggia di Pazzona. Continuazione verso sud di quella delle Saline, ha ugualmente il fondo misto di poca sabbia grossa e molti ciottolini bianchi e arrotondati, di quarzo. Ha anche sul retro uno stagno – che ha il suo stesso nome – così che l’arenile è una striscia a schiena d’asino che si allunga tra l’acqua dolce e quella salata; ma il paesaggio è gradevole, per chi apprezza i beni ambientali, non solo per questo e la fauna acquatica che lo frequenta ma anche per la presenza di basse dune e di una distesa di macchia mediterranea che si fa folta non appena ci si allontana dal mare. Il fondale è sabbioso e si fa profondo subito oltre la riva; l’acqua va dal celeste al blu e si increspa facilmente perché è di fronte al mare aperto. Molto ampia anche la vista: mentre a oriente continua fino a Porto Torres e oltre, seguendo la linea del golfo, a occidente tocca la torre delle Saline (e dietro, su un colle, quella del Falcone), il nucleo abitato di Stintino e poi ancora, continuando in senso circolare, la costa sinuosa dell’Asinara.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

Coerentemente con questo suo carattere selvaggio, la spiaggia di Pazzona non dispone di servizi, ci sono soltanto degli spiazzi per la sosta che le auto hanno guadagnato tra le dune, a spese della vegetazione. Per chi arriva da sud (Sassari, Porto Torres, Alghero) lungo la provinciale 34 la deviazione verso la spiaggia è poco dopo il chilometro 25; per chi proviene da Stintino è mezzo chilometro dopo la rotatoria che segna l’ingresso al paese. Si imbocca una pista a fondo naturale, ma larga e senza particolari problemi – a parte la polvere –, e si raggiunge il retrospiaggia dopo qualche centinaio di metri. A metà circa del percorso confluisce da sinistra un’altra carrareccia che consente di arrivare anche passando per le Saline.

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