La Nuova Sardegna

Sassari

Arru: caso Ortopedia, visiterò l’ospedale

di Barbara Mastino

Dopo la contestata chiusura della sala operatoria, il sindaco Ladu ha incontrato a Cagliari l’assessore regionale alla Sanità

12 settembre 2014
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OZIERI. Non è rimasta inattiva l’amministrazione comunale di Ozieri in seguito alla chiusura della sala operatoria di Ortopedia dell’ospedale Segni. L’appello del sindaco Leonardo Ladu all’assessore regionale Luigi Arru, con la richiesta di un incontro per esporre la problematica, è stato accolto con urgenza dal rappresentante dell’esecutivo regionale che mercoledì ha incontrato a Cagliari il primo cittadino e l’assessore comunale alla Sanità Gigi Sarobba. Nel colloquio i rappresentanti dell’amministrazione hanno esposto all’assessore Arru le problematiche inerenti l’ospedale e la sanità territoriale: a cominciare proprio dalla chiusura della sala operatoria di Ortopedia, decretata di recente dopo un sopralluogo dal quale sono emersi problemi di sicurezza. «La sala è utilizzata da più di 30 anni e non presenta problematiche dissimili da tutte le altre sale dell’Asl di Sassari e di molti ospedali della Sardegna – aveva detto qualche giorno fa il sindaco Ladu – pertanto la decisione assunta risponde alla semplice logica distruttiva dell’ospedale Segni». Di questo e degli altri problemi del nosocomio si è parlato con Arru, che ha anche manifestato la propria disponibilità a effettuare personalmente un sopralluogo nella struttura ozierese; impegno assunto anche dai componenti della commissione regionale Sanità, attesi a breve in città così come da più parti richiesto. «La richiesta di una visita a Ozieri è stata accolta prontamente dalla commissione – ha detto l’assessore comunale Gigi Sarobba – e lo stesso assessore si è dimostrato disponibile e molto sensibile al problema. La relazione da noi presentata sulla situazione dell’ospedale – prosegue Sarobba – ha trovato in Arru un ascoltatore attento e siamo fiduciosi che il suo autorevole intervento darà buoni frutti. In particolare per quanto riguarda la riapertura della sala operatoria di Ortopedia, che con i suoi numeri è un centro di eccellenza a livello regionale e che, proprio per la sua mole di lavoro, a nostro parere dovrebbe avere a disposizione una sala operatoria sua, e non dividerla con altre unità operative». Ortopedia sino a qualche giorno fa “divideva” la sala con la Chirurgia (usandola due volte a settimana e riuscendo comunque a effettuare più di mille interventi in un anno) ed è previsto che, con l’apertura del mini blocco, dovrà dividerla anche con Ginecologia. Troppo poco per un’unità che, per esempio, all’interno dell’Asl ha la percentuale più alta di interventi sulle fratture del collo del femore nelle 24 ore; che è stato riconosciuto come reparto di eccellenza nel trattamento artroscopico delle patologie del ginocchio con l’ospedale Brotzu di Cagliari; e che, per questi motivi, dimostra un’ottima capacità di attrazione con circa il 40 per cento di pazienti provenenti da altre Asl.

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