La Nuova Sardegna

Sassari

Diciotto Comuni in rivolta contro Abbanoa

Diciotto Comuni in rivolta contro Abbanoa

Lunedì a Bonorva assemblea delle Unioni del Meilogu e di Villanova sulla richiesta di cauzione

22 novembre 2014
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BONORVA. Il consiglio d’amministrazione dell’Unione dei Comuni del Meilogu, al quale appartengono i Comuni di Banari, Bessude, Bonnanaro, Bonorva, Borutta, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Siligo, Thiesi e Torralba, e presieduto da Salvatore Masia, ha promosso, per lunedì 24, alle 16,30, una riunione tecnica che avrà per oggetto le ultime ingiunzioni di pagamento proposte da Abbanoa, nella sua qualità di gestore unico del servizio idrico integrato dell’autorità d’ambito della Sardegna.

All’incontro parteciperanno anche i sindaci dei Comuni di Mara, Monteleone Roccadoria, Padria, Romana e Villanova Monteleone, aderenti all’Unione dei Comuni del Villanova e alcuni rappresentanti dell’associazione a difesa dei consumatori Adiconsum. La riunione si terrà nei locali della comunità montana, in via Berlinguer. Argomento della discussione saranno in particolare l’ultima richiesta di pagamento di un deposito cauzionale, già inviata a gran parte degli utenti con l’ultima bolletta. Altro argomento, che probabilmente sarà introdotto nel corso della discussione, riguarderà una nuova richiesta di conguaglio, che dovrebbe interessare la differenza tra la «tariffa applicata nel 2005/2011 e quella concordata con l’Autorità Nazionale». Sugli argomenti trattati si sono già espressi, in modo chiaramente contrario, tutte le associazioni di consumatori e qualche sindacato, oltre a diversi politici e sindaci che, in qualche caso, hanno invitato i propri concittadini a non tenere conto della richiesta, configurata nel migliore dei casi come un «eccesso di potere da parte del gestore» nei confronti di un’utenza che viceversa soffre costantemente di disservizi che comportano la mancanza nei rubinetti di acqua potabile, spesso colorata e inaspettata, o la totale assenza della stessa per diversi giorni. Così come dovrà essere spiegato perché, in alcuni casi, è detratto, a conguaglio nella fatturazione, l’importo pagato per l’anticipo consumi, (ma non era già un deposito cauzionale?) e la facilitazione per chi opta per il pagamento con addebito bancario. Quest’ultima soluzione, a parere della gran parte degli utenti, oltre a creare un discriminante, a favore di chi da sempre opera e sa operare con gli istituti di credito, mortifica i tanti vecchi pensionati che ormai affollano i nostri centri, svuotati dei giovani alla ricerca di lavoro, e potrebbe essere configurata quasi come una forma di sgradevole penalizzazione.

Insomma, la discussione sarà certamente molto animata perché l’immagine del gestore idrico risente sempre di più dei continui disagi causati da una rete dell’acqua che definire decrepita è poco. Nel frattempo i cittadini dei centri interessati restano in attesa di ulteriori decisioni dei propri amministratori.

Emidio Muroni

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