La Nuova Sardegna

Sassari

Osilo, il Comune diventa socio nella coop delle serre

Osilo, il Comune diventa socio nella coop delle serre

Approvato il progetto Gulliver sul reinserimento lavorativo La minoranza si è astenuta: «Il business plan non è chiaro»

30 novembre 2014
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OSILO. Chissà se alla fine avrà ragione il sindaco, secondo cui c’è la possibilità che quello di Osilo rimanga l’unico caso in cui la minoranza consiliare non ha votato il progetto delle serre. E sarebbe un paradosso, perché Osilo, capofila del Plus, è sempre stato anche capofila del progetto “La serra di Gulliver”, e più convinto sostenitore degli interventi per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. A prescindere dalle maggioranze che di volta in volta hanno retto il Comune.

Perché quei progetti hanno preso il via nel lontano 1997, e hanno attraversato gli schieramenti più diversi, sempre con lo stesso sostegno e la stessa convinzione. Questa volta, invece, sulla base, evidentemente, di motivazioni tutte rispettabili, ma che sono parse ai più poca cosa rispetto all’importanza della posta in gioco, la minoranza ha deciso di non votarlo e di astenersi. Con questo, dando l’impressione di non aver voluto perdere l’occasione di dare uno schiaffo alla maggioranza, anche a costo di tagliarsi fuori da un percorso che, se le cose andranno come tutti auspicano, rappresenterà una “buona pratica” di straordinaria importanza nelle politiche sociali a sostegno delle persone più deboli. Alla fine la pratica è stata approvata con il voto della maggioranza ma certamente l’astensione dei consiglieri di opposizione riguardo a questo delicato progetto ha destato non poco malumore.

In discussione, nel’ultima seduta del consiglio comunale, era l’adesione del Comune, in quanto socio sovventore, alla cooperativa cui saranno affidate in gestione le serre. Un indirizzo che era emerso dalla Conferenza di servizi del Plus, e cui molti dei Comuni dell’ambito hanno manifestato l’intento di aderire.

L’argomento è stato presentato dal coordinatore dell’Ufficio di piano, che ha ripercorso le tappe che hanno portato il progetto al suo esito odierno: l’emancipazione dalla tutela pubblica e la costruzione dell’impresa sociale. Un approdo reso possibile dalle straordinarie competenze acquisite nel loro percorso formativo dalle persone inserite nel progetto, che allo stesso tempo potranno continuare a contare sull’occhio lungo dei Comuni e sul loro sostegno all’impresa, che si concretizza, appunto, con l’ingresso degli enti nella cooperativa.

Una scelta, anche questa, assai innovativa, che trova pochi riscontri a livello nazionale, ma che serve, in primo luogo a rinforzare la struttura e la credibilità dell’impresa, e poi a tutelare le importanti risorse economiche e strumentali che il Plus mette a disposizione, nonché a garantire nel tempo la coerenza delle scelte e delle azioni messe in campo con lo spirito originario del progetto. Sul punto, sono intervenuti, per la minoranza, Giovanni Ligios, che ha avanzato riserve sullo statuto, sul business plan, sui tempi ristretti per la conoscenza del progetto; per la maggioranza, il sindaco Nanni Manca e l’assessore all’agricoltura, Gavino Pulinas, che hanno sostenuto con forza le ragioni del progetto, soprattutto in quanto esso dà risposte concrete a persone che diversamente avrebbero forti difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. Una chance di reinserirsi appieno nel tessuto sociale che ora diventerà una realtà ancora più concreta.

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