La Nuova Sardegna

Sassari

Non fu tentato omicidio, condanne a 6 mesi

di Nadia Cossu
Non fu tentato omicidio, condanne a 6 mesi

Due allevatori si sfidarono a colpi di pistola e fucile a Ozieri. Il giudice derubrica in minaccia aggravata

16 dicembre 2014
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OZIERI. Tentato omicidio derubricato in minaccia aggravata e, di conseguenza, condanne a sei mesi di reclusione per i due imputati rispetto ai tre anni e due mesi chiesti dal pubblico ministero.

Si è chiuso ieri il processo con rito abbreviato per due allevatori residenti a Ittireddu. La vicenda, molto singolare, risale al 2010. I due avevano litigato per i soliti motivi di campagna: il bestiame sconfina, i proprietari dei terreni discutono, volano prima parole pesanti, poi pietre e cazzotti. Ma non finisce qui. Nicolò Contena, 67 anni, di Orune, e Giuseppe Sanna, 38, di Nuoro prendono pistola uno e fucile l’altro e si affrontano sparandosi. Solo per un miracolo restano praticamente illesi. Perché cinque colpi di pistola e uno di fucile esplosi quasi ad altezza d’uomo avrebbero potuto avere conseguenze molto gravi.

I carabinieri arrestarono i due per rissa, minaccia aggravata, porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose. Contena e Sanna finirono a processo imputati per tentato omicidio (reciproco). Il pubblico ministero Carlo Scalas aveva chiesto per entrambi una condanna a tre anni e due mesi con diminuzione della pena prevista dall’abbreviato e per via della concessione delle attenuanti generiche. Il fatto era successo a Ozieri (località Buttule): i due allevatori avevano iniziato a discutere perché il bestiame di uno dei due aveva «invaso» il terreno confinante. Una discussione molto accesa finché i due non si erano spostati nei rispettivi ovili e avevano preso in mano le armi. L’avvocato Mauro Bonu, che difendeva Sanna, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che il colpo di pistola mai avrebbe potuto centrare Contena (assistito da Pasqualino Federici) «perché la traiettoria era altissima», così come accertato dalla perizia balistica. I colpi, in sostanza, furono esplosi solo per intimidire, non c’era intenzione di uccidere. Tesi accolta dal giudice Antonello Spano.

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