La Nuova Sardegna

Sassari

Rarità e bellezze nei piccoli paesi

di Emidio Muroni
Rarità e bellezze nei piccoli paesi

A Padria l’evento Monumenti aperti è stato un successo Due giornate di visite tra siti archeologici, musei e chiese

05 giugno 2015
3 MINUTI DI LETTURA





PADRIA. Si tirano le somme sul successo della manifestazione Monumenti aperti, che si è svolta a maggio. Si sono vissute due giornate stupende, confortate da un notevole successo di visitatori, ben oltre i duemila, che, grazie anche all’impegno di oltre cinquanta volontari, hanno potuto apprezzare le bellezze presenti nel territorio.

Una vetrina importantissima per i numerosi monumenti e le tante mostre collaterali alla manifestazione.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Sale, ha organizzato con cura i diversi itinerari storico culturali che i partecipanti, con la guida di esperti e preparati collaboratori, hanno potuto osservare, conoscerne la collocazione storica e temporale ed apprezzarne la perfetta conservazione.

Alla iniziativa hanno partecipato anche illustri studiosi che hanno espresso il plauso incondizionato per un’iniziativa che, come ha osservato in una lettera inviata al sindaco, il professor Leopoldo Ortu, per decenni docente universitario di storia delle Istituzioni giuridiche ed economiche della Sardegna, ha permesso di visitare i molti e vari monumenti, le testimonianze e i tesori della storia e della preistoria della Sardegna.

«Si tratta di un insieme di testimonianze, preistoriche e storiche, monumentali, architettoniche, cartacee, di arte sacra (con argenti e paramenti sacri), di cultura materiale etc. - ha scritto il docente - che, prendendo le mosse da qualche millennio precedente la nascita dell’antica Gurulis Palaia, di Tolomeo, giungono alla Padria moderna e contemporanea. Uno spazio temporale che sfiora i 5000 anni, visto che muovono dalla lontana cultura detta di Abealzu-Filigosa».

Altri gioielli che si sono potuti ammirare sono la bella chiesa dedicata a Santa Giulia, collocata su tre livelli, ben visibili attraverso il pavimento di robusto cristallo, che fanno scorrere il tempo dal sostrato paleocristiano a quello medioevale e a quello moderno.

Il percorso è continuato con la visita all’adiacente Monte Granatico, ricco di reperti preistorici, protostorici e romani, alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, eretta in povertà, ma con arte, dai frati francescani con a fianco il gioiello dell’ex convento nel cui interno si trovano tanti documenti storici, fra i quali, protetti da un’adeguata bacheca, sono custoditi i “Quinque libri”, nei quali si può rivivere la storia, la demografia e perfino le condizioni socio economiche dell’isola nel passato.

Negli ampi locali sono custoditi anche numerosi paramenti sacri e argenti. Parte della visita è stata dedicata alla casa Piras che conserva perfettamente le antiche strutture e arredamenti, risalenti a diversi secoli.

Altro importante sguardo è stato rivolto al territorio, che offre e conserva un patrimonio di emergenze archeologiche, storiche e culturali d’immenso valore e che, come ha osservato Leopoldo Ortu nella sua lettera, «hanno dimostrato a tutti come, e “quanto”, i nostri paesi dell’interno, anche quelli piccoli, parlano, anzi cantano di storia e di storie, di arte, di poesia e di musica. Così come ha musicato e cantato anche l’eroe padriese Gavino De Lunas, uno dei martiri delle fosse Ardeatine».

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative