La Nuova Sardegna

Sassari

allarme inquinamento

Sassari, un fiume di liquami nel rio Sant’Orsola

di Giovanni Bua
Sassari, un fiume di liquami nel rio Sant’Orsola

Il collettore fognario di Santa Maria di Pisa scarica nel corso d’acqua che irriga gli orti cittadini. Denuncia ai Noe

07 giugno 2015
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SASSARI. Invece che irrigare gli orti cittadini, grazie a un sistema di chiuse costruito negli anni ’30, la sua acqua torbida e maleodorante finisce per distruggerne tutte le colture. Eppure il Rio Sant’Orsola è per lunghi tratti limpido, popolato di piccoli pesci e con tutta la classica flora fluviale intatta e sana. Un vero e proprio rebus che l’ex consigliere comunale e ambientalista Roberto Schirru, chiamato da alcuni residenti che possiedono orti e terreni confinanti con lo stesso rio, ha alla fine risolto, denunciando tutta la vincenda ai Noe.

A inquinare il fiumiciattolo è infatti un cassero in calcestruzzo che riversa nel fiume liquami fognari di colore marrone-grigio inquinando pesantemente l’acqua. Uno scarico fognario di proprietà di Abbanoa, e più precisamente lo sfioratore del collettore del quartiere di Santa Maria di Pisa, situato nel tratto di viale Sant`Orsola che collega l´omonimo quartiere alla 131 all’altezza del centro commerciale “Bricoman”.

«Tale sfioratore – racconta Schirru – accoglie i liquami in eccesso del collettore fognario e li convoglia direttamente nel fiume. È posizionato a valle del piccolo ponte, vicino alla chiesetta di Sant’Orsola, dove insiste il passaggio a livello della ferrovia. Precisamente alcuni metri dopo il punto in cui la ferrovia scavalca lo stesso rio.Quando mi occupai della cosa la prima volta, ad aprile dello scorso anno, Abbanoa mi spiegò che il collettore fognario del quartiere era sottodimensionato, ragione per qui molto spesso il liquami in eccesso debordavano nel rio, attraverso lo sfioratore. Chiesi allora di porre rimedio alla grave situazione, e mi venne detto che in mancanza di fondi per ampliare il collettore fognario del quartiere, l’unica cosa che si poteva fare era inviare un auto spurgo di volta in volta, per svuotare il collettore stesso e impedire così gli sfioramenti e il conseguente sversaggio dei liquami nel rio. Mi dissero che avrebbero inviato un auto spurgo per risolvere - temporaneamente- il problema».

Qualche giorno dopo la prima segnalazione nei pressi della chiesa della Parrocchia di Sant`Orsola tre autospurghi sono in azione. Nello stesso giorno il flusso d`acqua putrida proveniente dalla bocca di scarico cessa, e nel giro di un altro giorno anche l’acqua a valle dello stesso diviene limpida come quella a monte; nel tempo di una settimana la flora fluviale riprende il suo colore verde originale, al posto di quello marrone-grigio.

«Purtroppo, dopo pochi mesi il problema si ripresentò nello stesso identico modo. Seguì nuova telefonata ad Abbanoa e dopo circa 1 settimana il problema cessò di nuovo, presumibilmente per il fatto che la società inviò di nuovo un autospurgo per svuotare i liquami in eccesso dal collettore. Da Abbanoa mi venne detto di chiamare ogni volta che l’acqua diventava nera. Io obbiettai dicendo di non essere una guardia ecologica, né esso era il mio compito, né potevo - materialmente - monitorare costantemente lo stato dell’acqua del rio. Dissi loro che spettava alla società vigilare costantemente e istituire un programma sistematico di svuotamento del collettore, in modo da prevenire lo sfioramento dei reflui, e il loro sversamento nel fiume».

A partire dall’inizio del 2015, il problema si è ripresentato di nuovo e il tubo delle sfioratore continua a sversare ininterrottamente i liquami nel rio. La situazione dell’acqua è disastrosa, dato che a tratti non è neanche possibile vedere il fondo del letto del fiume. «Avendo constatato che Abbanoa non ha risolto il problema – attacca Schirru – né in maniera strutturale (ampliamento del collettore), né attraverso uno svuotamento ciclico e programmato dei reflui fognari in eccesso, ho deciso di denunciare il fatto all’autorità competente. Che dovrebbe anche controllare tutta una serie di scarichi presumibilmente illegali, collegati ad alcune abitazioni attorno al campo di calcetto che si trova sul bivio semaforico che collega la 131 alla strada per Sant’Orsola, che sversavano liquami domestici nel rio».

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