La Nuova Sardegna

Sassari

Un parco pericoloso: «Belle le altalene, ma una recinzione?»

di Luigi Soriga
Un parco pericoloso: «Belle le altalene, ma una recinzione?»

Le mamme si lamentano per il nuovo giardino di Luna e Sole È in un’area trafficata e i bimbi potrebbero correre in strada

26 giugno 2015
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SASSARI. Per il quartiere di Luna e Sole, e soprattutto per gli abitanti più piccoli, è stato un graditissimo regalo. Il parco giochi in piazza monsignor Carta, meglio conosciuto come il giardino della Croce, il giorno dell’inaugurazione e anche quelli successivi è stato preso d’assolto da molte famiglie. Scivoli, altalene, dondoli, panchine, aiuole e prato ben curato, addirittura un’illuminazione econostonebile con tecnologia fotovoltaica. Il Comune sembra aver fatto le cose in grande e non aver dimenticato proprio nulla. Ma non è esattamente così. E una mamma ci mette 12 secondi a capire che in quell’area verde c’è qualcosa che non funziona e che manca una cosa fondamentale: la sicurezza per i propri figli. Infatti nel progetto del parco giochi non è stata prevista alcuna recinzione. E trattandosi di un’oasi verde ritagliata in mezzo al traffico, lambita tra l’altro da via Gramsci e via Luna e Sole dove le auto non camminano certamente a passo d’uomo, la dimenticanza non è da poco. Succede infatti che i bimbi, dai quattro anni in su, scoprono di aver un’indole da centometrista. Tutto a un tratto, e senza alcun preavviso, nelle loro orecchie risuona lo sparo di uno starter invisibile, e loro partono a manetta come dei piccoli Bolt. A quel punto alla mamma o al papà non restano che 7 secondi per riuscire a placcare, come fanno certi difensori di rugby, il loro sprinter lanciato verso la via, prima che a stenderlo siano le auto in corsa. «Mi chiedo come si faccia a progettare un bel parco – si lamenta una mamma – e poi vanificare tutto con una simile dimenticanza. Un parco giochi deve essere un luogo tranquillo e sicuro, i bambini sono imprevedibili e tra le altalene e la strada la distanza è minima. Cosa costava aggiungere poche migliaia di euro e realizzare anche una recinzione?». E sono tanti i genitori che non hanno voglia di marcare strettissimo il proprio figlio per un’ora di fila, perché così quella parentesi di relax si trasforma in un’ora di lavoro. Qualcuno poi ha da ridire anche sulle erbacce dell’area verde adiacente, che però appartiene a un privato. Ma questa è un’altra vecchia storia. La recinzione, per fortuna, è più semplice da risolvere.

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