La Nuova Sardegna

Sassari

Siligo, al via gli scavi del villaggio medievale

di Mauro Piredda
Siligo, al via gli scavi del villaggio medievale

Studenti di tutta Europa impegnati nella scuola estiva di archeologia A Mesumundu verranno alla luce le terme realizzate in epoca romana

07 luglio 2015
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SILIGO. Sono iniziati nei giorni scorsi in località Mesumundu i lavori della quinta edizione della Seam, la scuola estiva di archeologia medievale organizzata dal dipartimento di Storia dell’università di Sassari e dal Comune di Siligo, che la sostiene con la nuova amministrazione guidata dal sindaco Mario Sassu. Partecipano alla campagna di scavo circa 50 fra studenti, laureati, dottorandi e dottori di ricerca in archeologia di 12 università italiane e straniere (Sassari, Pisa, Napoli, Bologna, Barcellona, Madrid, Santiago, Aarhus, Sheffield, Leiden, Salonicco, Poznan), sotto la direzione di Marco Milanese, direttore del dipartimento organizzatore e ordinario di Archeologia Medievale. Nella conferenza stampa Milanese ha parlato del sito «oggetto di scavi archeologici dall’Ottocento ma paradossalmente poco conosciuto, un sito strategico per la storia del Meilogu nel quale leggere modi e tempi del passaggio dal mondo romano a quello medievale». «In quest'area vulcanica - ha proseguito Milanese - le acque termali vennero sfruttate dall’impianto di un complesso termale in epoca imperiale romana (II secolo d.C). Le vicinissime sorgenti di S’Abba Uddi furono captate con un piccolo acquedotto e sfruttate per le terme; ad esse doveva essere associato un tempio delle sorgenti termali, la cui ubicazione è del tutto da identificare. Lo stabilimento termale fu restaurato probabilmente dopo 150 anni circa dalla sua realizzazione (siamo alla fine del III-inizi IV secolo d.C.), fino al suo abbandono che sembrerebbe essere sopraggiunto nel V secolo d.C. In età bizantina, alla fine del VI secolo, le terme furono rase al suolo e i materiali da costruzione vennero riutilizzati per la costruzione della chiesa, voluta da un gruppo aristocratico bizantino insediato in questo territorio. Uno dei temi di fondo della campagna di scavo a Mesumundu è anche quello di far luce sull’insediamento monastico cassinese che nel 1065 - a seguito di una donazione giudicale al monastero di monte Cassino - avrebbe interessato l’area in questione (Santa Maria di Bubalis) e il vicino Monte Santo». Oltre al progetto didattico, la scuola estiva di archeologia medievale ha coinvolto i partecipanti, coordinati dagli archeologi Maria Cherchi, Alessandra Deiana, Chiara Deriu, Gianluigi Marras, Matteo Pipia, Manuela Simbula, Alessandra Urgu, Martina Zipoli, Antonella Bonetto, in un intenso progetto di ricerca archeologica, dedicato alla lettura storico-archeologica dell’importante sito di Mesumundu. Per il sindaco Mario Sassu la quinta edizione della Seam «oltre che dare la possibilità agli studenti coinvolti di operare sul campo con tecniche tradizionali abbinate, da quest'anno, a tecnologie modernissime, consentirà senz'altro una maggior conoscenza del nostro territorio dal punto di vista storico favorendo così un percorso di sviluppo culturale-turistico finora intentato». La campagna di scavo rientra infatti anche nel progetto “Ultra” dell’università di Sassari: «Grazie a questa sinergia - ha concluso Milanese - il rilievo fotogrammetrico generale e di dettaglio ad alta definizione, con l’uso di tecniche innovative, saranno realizzati con droni professionali e con modalità sperimentali».

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