La Nuova Sardegna

Sassari

L’addio della “sua” Sassari all’ex sindaco Raimondo Rizzu

L’addio della “sua” Sassari all’ex sindaco Raimondo Rizzu

Cerimonia funebre officiata dall’arcivescovo Atzei nella chiesa di Sant’Agostino

04 agosto 2015
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SASSARI. Sulla bara un cuscino di rose bianche e la bandiera del gremio dei Viandanti. Nella chiesa di Sant’Agostino si è consumato l’ultimo affettuoso saluto all’ex sindaco Raimondo Rizzu, spirato nella notte tra sabato e domenica. L’arcivescovo Paolo Atzei ha concelebrato la messa riservando parole di stima all’amico «conosciuto da bambino», al politico sempre a disposizione di tutti, all’uomo di fede e di cultura. Banchi tutti occupati dai familiari commossi e composti, dagli amici di lunga data, dai colleghi avvocati e dai compagni della lunga stagione politica di Rizzu. Dai gremianti che hanno accolto il feretro all’ingresso della chiesa. La Corale Canepa che ha accompagnato il rito funebre.

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Sull’altare insieme con padre Paolo, monsignor Pietro Meloni, vescovo emerito che, unico prelato, ricevette il Candeliere d’oro inventato proprio da Rizzu insieme al giornalista Stefanelli. E poi padre Francesco Sechi, l’amministratore parrocchiale di Sant’Agostino don Antonello Muscas, padre Stefano Cogoni, priore di San Pietro in Silki, don Diego Pinna, rettore del seminario arcivescovile, padre Ettore Floris e don Angelo Demontis.

C’era, insomma, tutta la Sassari che all’avvocato Rizzu voleva bene, ieri pomeriggio, durante la cerimonia funebre. La Sassari verace, quella a cui lui era intimamente legato, e di cui si era messo a servizio, i sei ex sindaci che sono venuti a rendergli omaggio (Giovanni Brianda, Benito Saba, Marco Fumi, Franco Borghetto, Nanni Campus e Gianfranco Ganau). E c’era anche l’attuale, Nicola Sanna, il presidente del consiglio comunale, Antonio Piu, assessori attuali e del passato in cui da Palazzo Ducale, l’avvocato Rizzu governava la città.

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«Un grande uomo e un grande sindaco, a cui devo preziosi suggerimenti», lo ricorda il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau. Stesse ricordo da parte di Nicola Sanna: «Con lui mi sono consultato quando ho deciso di assegnare anche il Candeliere di bronzo e ho trovato incoraggiamento».

Padre Atzei ne ha esaltato l’onestà, la sua «intensa appartenenza alla città e la profonda umanità,». Per quello che fè stato il più sassarese dei sindaci, parole di elogio non di circostanza. In conclusione: «Speriamo che ora ad accoglierlo sia il Santo Papa Giovanni Paolo II, che lui accolse in città nell’ottobre dell’85».

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