La Nuova Sardegna

Sassari

Corsa all’Anello, i cavalieri di Nulvi sbaragliano tutti

di Mario Bonu
Corsa all’Anello, i cavalieri di Nulvi sbaragliano tutti

Osilo, i concorrenti ospiti si portano a casa i primi posti Tre centri per Gavino Manca, il vincitore della corsa

14 agosto 2015
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OSILO. Nulvi la fa da padrone sulla pista di via Roma, e si porta a casa i primi tre posti della Corsa all’anello. Ha vinto Gavino Manca (già quarto nel 2013), 21 anni, con tre centri ed un tempo di 19”46, in sella a Alexs, un purosangue inglese di 7 anni (premio, 2.200 euro). Al secondo posto si è classificato Daniel Manca, 21 anni, con tre centri anch’egli ed un tempo di 21”29, in sella ad Anton de Montentosu, un Psi di 6 anni (1.100 euro). Terzo, Pietro Previ, 22 anni, con tre centri ed un tempo di 22”38, in sella a Menzus Sese, un anglo-arabo di 10 anni (550 euro). Ma anche il quarto posto è volato fuori Osilo, a Bortigiadas, con Emanuele Latte (già vincitore della gara osilese nel 2013). Che ha fatto tre centri, ed un tempo di 22”62, in sella a Balente, un Aas di 8 anni (premio, 300 euro). Ed ancora al quinto e sesto posto troviamo due cavalieri forestieri, con Tonio Pazzola (secondo nel 2010) e Italo Manca, entrambi di Sennori.

Per trovare il primo osilese in classifica bisogna arrivare al settimo posto, dove si è collocato Fabrizio Canu, in sella a Venere, con due centri. Un altro osilese, Filippo Marini, lo troviamo al nono posto, poi al dodicesimo, con Pietro Migheli (vincitore nel 2011), e al ventesimo, con Angelo Scodino. Insomma, solamente quattro cavalieri locali fra i primi 20 in classifica, un dato che non rispetta neppure le proporzioni degli iscritti – i forestieri erano circa il doppio degli osilesi – e che la dice lunga sul voltafaccia della fortuna – ma non di sola fortuna si tratta! – rispetto ai concorrenti osilesi. Perché è da cinque anni che un cavaliere di Osilo non riesce a conquistare il podio più alto della Corsa all’anello, dal 2011, quando vinse appunto il giovanissimo Pietro Migheli.

Ma se Osilo ha perso la Corsa agli anelli, ha vinto, anzi, ha stravinto, la vera corsa che è quella di una manifestazione che ormai per importanza, per prestigio, per unanime apprezzamento si colloca fra le prime cinque manifestazioni equestri a livello regionale. Una presenza di pubblico strabordante, una organizzazione impeccabile, una correttezza di cavalieri e spettatori che fanno della piazza osilese un raro esempio di compostezza e sportività. E c’è un altro dato, che è emerso con tutta la sua forza quest’anno, con il cambio di amministrazione comunale. La Corsa all’anello non è di questo o di quello, è degli osilesi, di tutti gli osilesi, per cui dal 1995, da quando è stata riportata in via Roma e rilanciata dal Comune, si è andata formando una vastissima cerchia di collaboratori volontari che, al di là delle temperie politiche, e dei ricambi fra gli stessi volontari, sanno sempre stare al posto giusto, al momento giusto, a fare la cosa giusta.

Ed è così che una macchina organizzativa che pure ha una grande complessità, gira ormai come fosse col pilota automatico, garantendo puntualità ed efficienza ad ogni passaggio. E fugando, in definitiva, anche quelli che erano i timori iniziali per il grande numero dei partecipanti.

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