La Nuova Sardegna

Sassari

Festa alla Lait, vendite record di pecorino

Festa alla Lait, vendite record di pecorino

L’azienda di Ittiri, con 400 soci, produce 15 milioni di litri di latte all’anno: «Puntiamo sulla qualità»

19 agosto 2015
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ITTIRI. Il comparto lattiero-caseario che, per l’economia di buona parte dei centri dell’interno della Sardegna, rappresenta un elemento importante, a Ittiri, nel corso di circa 60 anni, è sinonimo di economia diffusa e consolidata. È dal lontano 1959 infatti che Ittiri ha fatto da apripista alla produzione di eccellenza del pecorino romano. Se oggi il mercato chiede, con sempre maggior frequenza, il pecorino romano, buona parte del merito va ascritto alla formula vincente adottata dalla Lait (Latteria Ittirese) che, nel corso degli ultimi anni ha mostrato un crescendo produttivo e qualitativo. «Se ai circa 400 soci della Lait viene corrisposta, per un litro di latte conferito, la cifra di 1,40 euro - spiega il presidente Giuseppe Sechi - lo si deve ad una attenta, misurata e vincente formula che vede, ancora oggi, privilegiate: capitalizzazione, investimenti appropriati e qualità del prodotto. Occorre, comunque, tenere alta la guardia, evitando di cullarsi sugli allori - continua Sechi - allo scopo di conseguire obiettivi comuni attraverso la valorizzazione dei formaggi che produciamo. Questi incoraggianti risultati, conseguiti dalla Lait - conclude Giuseppe Sechi - arrivati dopo anni di crisi generale, sono stati resi possibili grazie all’impegno e al lavoro di squadra che si è realizzato tra amministratori, soci e apparato tecnico-amministrativo». Dodici i Comuni in cui sono ubicate le aziende zootecniche dei soci della cooperativa che, giornalmente conferiscono il latte ovino negli stabilimenti di via Missingiagu, che consentono di lavorare ben 15 milioni di litri di latte all’anno, cifra che colloca Ittiri tra i maggiori produttori di pecorino romano in Sardegna. Pertanto anche i soci della Lait hanno voluto festeggiare, con un incontro conviviale tenutosi nei giorni scorsi la buona stagione, con l’augurio che il segno più si possa estendere anche agli altri settori produttivi.

Vincenzo Masia

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