Sorso, Castelsardo e Valledoria: furti a raffica. I ladri aprono le casseforti con lo smeriglio
La banda agisce in tutto il Sassarese. Si sospetta la presenza dei basisti, gli obiettivi studiati anche attraverso minuziosi sopralluoghi. Analogie con i colpi nei rifornitori
SASSARI. Da Sorso a Valledoria passando per Castelsardo: la banda dello smeriglio imperversa da diversi giorni nel territorio del Sassarese. Sono almeno quattro i colpi messi a segno in altrettante abitazioni nel territorio di Sorso, altri due a Valledoria e Castelsardo. Tutti eseguiti con un modus operandi molto simile fra loro e tutti mirati alle casseforti.
La banda. I carabinieri sono al lavoro per sgominare quella che si presume essere la banda che in pochissimo tempo ha messo a segno furti nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Gli obiettivi prediletti sono le case nell’agro, ma la banda ha agito anche in pieno centro città.
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È il caso di Sorso, dove lo smeriglio ha violato la cassaforte installata nella casa di un noto imprenditore locale. In questo caso, per liberare uno dei lati del forziere è stato necessario sfondare un muro di rivestimento: un colpo che ha fruttato almeno altri 20mila euro di oro e altri preziosi.
La mappa. Lungo la costa, invece, i ladri sono entrati in azione in un’abitazione che si trova in località “La Farrosa”: il bottino è stato di poco più di 2mila euro in contanti. Un altro colpo, che però non ha fruttato nessun bottino, si è verificato il giorno prima di ferragosto in una residenza nelle campagne di Sorso, in località “Li Casini”. I malviventi hanno messo a soqquadro la casa alla ricerca di una cassaforte che però non c’è mai stata (ma che forse era stata segnalata alla banda).
Valledoria. I ladri si sono spinti fino a Valledoria, dove si è registrato un furto che ha tutta l’aria di avere le stesse fattezze degli altri. Anche in questo caso, i militari della tenenza dei carabinieri hanno già avviato una pressante attività investigativa: in queste ore gli elementi raccolti sotto la lente d’ingrandimento degli specialisti.
Castelsardo. Un altro furto si è registrato anche a Castelsardo, sui dettagli del quale bisognerà aspettare gli sviluppi delle indagini in corso.
Sorso. Il caso eclatante riguarda una famiglia di Sorso che vive in agro, arrivata a un pelo dal cogliere la banda di sorpresa mentre i malviventi si trovavano ancora dentro casa. Giuseppe era in auto con la famiglia sulla strada di Sorso, dove di lì a poco avrebbe preso parte a una manifestazione enogastronomica prevista in città. Poi un improvviso cambio di programma lo ha costretto a rientrare verso l’abitazione.
Quadri sottosopra, cassetti aperti, stanze a soqquadro e una prolunga elettrica in mezzo alla stanza: è lo scenario che si sono ritrovati davanti agli occhi non appena entrati in casa. La stanza dov’è installata la cassaforte puzzava ancora di “ferro abbrustolito”: i ladri avevano finito di tagliare in due la cassaforte da pochi minuti, per poi portarsi via qualcosa come 25mila euro di gioielli, soprattutto catenine, bracciali e anelli d’oro.
Nessun segno. «All’esterno non ci sono segni di effrazione e non riusciamo a capire neanche da dove siano entrati – spiega il capofamiglia –. E pensare che siamo rientrati in casa poche decine di minuti dopo essere usciti».
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Secondo le prime ricostruzioni il sodalizio sarebbe scappato attraverso le campagne vicine, lasciando perdere le proprie tracce dopo aver divelto una recinzione. Il metodo di apertura delle casseforti, e quindi l’uso della smerigliatrice, ha forti analogie con quello che è stato utilizzato per svaligiare le colonnine dei rifornitori di carburante (Buddi Buddi e Muros) che si trovano lungo la statale 131: un altro elemento in mano agli investigatori che in queste ore si stanno occupando del caso.
I basisti. Secondo la scarne indiscrezioni trapelate dalla cortina di riserbo che circonda le indagini, l’ipotesi è che si possa trattare di una banda dell’est, forse aiutati da basisti locali che di volta in volta indirizzerebbero il sodalizio in appartamenti di ricchi proprietari. Un’altra ipotesi - che viene presa in considerazione in queste ore - è che siano gli stessi componenti della banda a studiare le abitudini delle prede scelte dopo accurati sopralluoghi.
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