La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, Castelsardo e Valledoria: furti a raffica. I ladri aprono le casseforti con lo smeriglio

di Salvatore Santoni
Una cassaforte aperta dai ladri che hanno usato, anche in questo caso, la smerigliatrice
Una cassaforte aperta dai ladri che hanno usato, anche in questo caso, la smerigliatrice

La banda agisce in tutto il Sassarese. Si sospetta la presenza dei basisti, gli obiettivi studiati anche attraverso minuziosi sopralluoghi. Analogie con i colpi nei rifornitori

19 agosto 2015
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SASSARI. Da Sorso a Valledoria passando per Castelsardo: la banda dello smeriglio imperversa da diversi giorni nel territorio del Sassarese. Sono almeno quattro i colpi messi a segno in altrettante abitazioni nel territorio di Sorso, altri due a Valledoria e Castelsardo. Tutti eseguiti con un modus operandi molto simile fra loro e tutti mirati alle casseforti.

La banda. I carabinieri sono al lavoro per sgominare quella che si presume essere la banda che in pochissimo tempo ha messo a segno furti nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Gli obiettivi prediletti sono le case nell’agro, ma la banda ha agito anche in pieno centro città.

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È il caso di Sorso, dove lo smeriglio ha violato la cassaforte installata nella casa di un noto imprenditore locale. In questo caso, per liberare uno dei lati del forziere è stato necessario sfondare un muro di rivestimento: un colpo che ha fruttato almeno altri 20mila euro di oro e altri preziosi.

La mappa. Lungo la costa, invece, i ladri sono entrati in azione in un’abitazione che si trova in località “La Farrosa”: il bottino è stato di poco più di 2mila euro in contanti. Un altro colpo, che però non ha fruttato nessun bottino, si è verificato il giorno prima di ferragosto in una residenza nelle campagne di Sorso, in località “Li Casini”. I malviventi hanno messo a soqquadro la casa alla ricerca di una cassaforte che però non c’è mai stata (ma che forse era stata segnalata alla banda).

Valledoria. I ladri si sono spinti fino a Valledoria, dove si è registrato un furto che ha tutta l’aria di avere le stesse fattezze degli altri. Anche in questo caso, i militari della tenenza dei carabinieri hanno già avviato una pressante attività investigativa: in queste ore gli elementi raccolti sotto la lente d’ingrandimento degli specialisti.

Castelsardo. Un altro furto si è registrato anche a Castelsardo, sui dettagli del quale bisognerà aspettare gli sviluppi delle indagini in corso.

Sorso. Il caso eclatante riguarda una famiglia di Sorso che vive in agro, arrivata a un pelo dal cogliere la banda di sorpresa mentre i malviventi si trovavano ancora dentro casa. Giuseppe era in auto con la famiglia sulla strada di Sorso, dove di lì a poco avrebbe preso parte a una manifestazione enogastronomica prevista in città. Poi un improvviso cambio di programma lo ha costretto a rientrare verso l’abitazione.

Quadri sottosopra, cassetti aperti, stanze a soqquadro e una prolunga elettrica in mezzo alla stanza: è lo scenario che si sono ritrovati davanti agli occhi non appena entrati in casa. La stanza dov’è installata la cassaforte puzzava ancora di “ferro abbrustolito”: i ladri avevano finito di tagliare in due la cassaforte da pochi minuti, per poi portarsi via qualcosa come 25mila euro di gioielli, soprattutto catenine, bracciali e anelli d’oro.

Nessun segno. «All’esterno non ci sono segni di effrazione e non riusciamo a capire neanche da dove siano entrati – spiega il capofamiglia –. E pensare che siamo rientrati in casa poche decine di minuti dopo essere usciti».

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Secondo le prime ricostruzioni il sodalizio sarebbe scappato attraverso le campagne vicine, lasciando perdere le proprie tracce dopo aver divelto una recinzione. Il metodo di apertura delle casseforti, e quindi l’uso della smerigliatrice, ha forti analogie con quello che è stato utilizzato per svaligiare le colonnine dei rifornitori di carburante (Buddi Buddi e Muros) che si trovano lungo la statale 131: un altro elemento in mano agli investigatori che in queste ore si stanno occupando del caso.

I basisti. Secondo la scarne indiscrezioni trapelate dalla cortina di riserbo che circonda le indagini, l’ipotesi è che si possa trattare di una banda dell’est, forse aiutati da basisti locali che di volta in volta indirizzerebbero il sodalizio in appartamenti di ricchi proprietari. Un’altra ipotesi - che viene presa in considerazione in queste ore - è che siano gli stessi componenti della banda a studiare le abitudini delle prede scelte dopo accurati sopralluoghi.

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