La Nuova Sardegna

Sassari

Rete gas e banda larga: i guai della “black list”

di Salvatore Santoni
Rete gas e banda larga: i guai della “black list”

Cpl Concordia bloccata dall’antimafia non può eseguire i lavori nel Bacino 4 Appello dei sindaci a Pigliaru: «Trovate soluzioni o si perdono i finanziamenti»

20 agosto 2015
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SASSARI. Scongiurare il definanziamento del progetto della banda larga regionale (Bulgas), che correrà insieme alla rete del metano, e far ripartire i cantieri al più presto. È l’appello dei sindaci del Bacino 4 (Porto Torres, Osilo, Sennori, Sorso e Stintino) indirizzato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

La presenza della società modenese Cpl Concordia - su cui pende un’interdittiva antimafia - negli appalti tiene sotto scacco la ripartenza dei cantieri. Infatti, da una parte c’è l’appalto Bulgas, affidato direttamente a Cpl, dall’altro il progetto per la realizzazione delle rete di metanizzazione, affidato a una controllata della Cpl, la Fonte Energia 4.

Black list. Cpl è stata sottoposta a interdittiva antimafia il 29 aprile 2015 come effetto delle indagini giudiziarie partite in uno dei bacini di metanizzazione della Campania. Poco meno di un mese più tardi, il controllo di Cpl è passato nelle mani dei commissari prefettizi che hanno avviato il processo di salvaguardia degli appalti in capo alla società modenese. Tuttavia, non ha ancora ottenuto la riammissione nella white list, con la conseguenza che permane il blocco dei capitali, vale a dire dei mutui in corso, per almeno 6 mesi: una prospettiva che allarma i sindaci del territorio. In altri termini, l’interdittiva ha messo la società in ginocchio: «Non è più in grado – scrivono i sindaci - con i soli flussi di cassa, di sostenere gli impegni presi con i creditori».

Metanizzazione. Ma non è tutto, poiché i guai della compagine modenese si sono riversati a cascata anche sulle società controllate come la Fonte energia 4, che tra le altre cose si occupa dei lavori di metanizzazione nei Comuni del Bacino 4 (Porto Torres, Sorso, Stintino, Sennori e Osilo).

L’amministratore di Fe4 nel corso della riunione svolta il 7 agosto scorso insieme ai sindaci del territorio ha manifestato «la volontà di portare a termine i lavori di metanizzazione». «Una circostanza - fanno notare i primi cittadini - subordinata al reinserimento nella white list che potrebbe avvenire non prima del dicembre 2015».

Banda larga. Le preoccupazioni dei sindaci riguardano anche i lavori relativi alla fibra ottica regionale (Bulgas, affidato a Cpl). Si tratta di un progetto per la banda larga cosiddetta Ngan, largamente diffusa nei paesi a elevato progresso tecnologico ma in pesante ritardo in Italia. L’idea è di prendere i classici due piccioni con una fava: sfruttare gli scavi della rete del gas per passare anche i cavi in fibra. Benché per la seconda operazione non vi sia stata la stipula del contratto tra Regione e società, a gennaio scorso l’assessorato regionale agli Affari generali aveva comunque disposto l’esecuzione in via d’urgenza del progetto – lo consente il codice degli appalti – proprio per la concomitanza con i cantieri della metanizzazione.

L’appello. Fortemente preoccupati della situazione, legata da una parte alla grave crisi occupazionale e dall’altra dal non vedere realizzate le reti tecnologiche, i sindaci chiedono al presidente della Regione un intervento deciso «volto ad agire nei riguardi dei commissari prefettizi relativamente alla valutazione del progetto Bulgas, affinché si proceda in tempi celeri alla sottoscrizione del contratto», partendo dal presupposto che «i Comuni del Bacino 4 fanno parte, a vario titolo, dell’Area di crisi» e che «tale progetto è concomitante alla realizzazione della rete di metanizzazione». Ma il pericolo maggiore è che la situazione di stallo porti alla perdita dei finanziamenti regionali della banda larga. Cio che i sindaci vogliono evitare.

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