Incendiata l’auto del capo ufficio tecnico
La Bravo del dirigente comunale era parcheggiata sotto casa di amici dove era ospite, gravi danni. Indagano i carabinieri
SASSARI. Due bottiglie di alcol sistemate sotto la ruota, poi la fiammata e il fuoco che in breve tempo ha avvolto la Fiat Bravo dell’ingegner Michele Fois, 39 anni di Sassari, da cinque dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Nulvi. L’auto è stata danneggiata gravemente e solo il pronto intervento del professionista, di alcuni volontari e dei barracelli ha evitato conseguenze ancora più serie. Il calore ha fatto esplodere i vetri di una abitazione vicina e ha sciolto la tapparella.
L’attentato è stato messo a segno intorno all’1.30 e ha scosso il paese ancora in festa per il Ferragosto Nulvese, con i riti dedicati all’Assunta e ai candelieri. Poco prima c’era stato il concerto degli Istentales, seguito da numerose persone.
L’ingegner Michele Fois, lavoratore pendolare - viaggia tutti i giorni da Sassari, dove risiede - era ospite di amici (proprio in occasione della festa in paese) in una casa nel rione attorno a via Delle Cave. Era rientrato da poco ed è stato tra i primi a intervenire, insieme ad alcuni amici.
«Ho sentito odore di fumo e mi sono affacciato – ha raccontato – ho visto l’auto in fiamme. Siamo corsi per strada per cercare di limitare i danni».
In effetti sono stati attimi di forte preoccupazione: il fuoco si è sviluppato rapidamente e ha interessato in parte anche l’abitazione vicino alla quale la Fiat Bravo era parcheggiata. La via è stretta, ha una corsia riservata alla sosta (sul lato sinistro) e resta giusto il passaggio di un’altra auto. Tra l’altro, forse per effetto del calore, la Bravo si è messa in movimento ed è andata a sbattere contro una Panda parcheggiata poco più avanti.
Mentre i volontari intervenivano, è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di risalire agli autori dell’attentato.
Nessun dubbio sul dolo, infatti: chi ha colpito sapeva bene a chi appartiene l’auto e forse ha seguito anche gli ultimi spostamenti in paese fino al rientro dell’ingegnere a casa degli amici. Gli incendiari (o l’incendiario) hanno agito rapidamente: giusto il tempo di posizionare le due bottiglie di alcol etilico e appiccare il fuoco. Poi la fuga a piedi.
«Non saprei cosa pensare – ha commentato Michele Fois – sto cercando di viverla nel modo più sereno possibile, ma la preoccupazione c’è. Il fatto non è di facile interpretazione: da oggi sono in ferie e senza macchina. Non riesco a immaginare problemi per quanto riguarda la mia attività professionale, in cinque anni mai nessuna minaccia o intimidazione. Giusto qualche piccolo screzio che rientra nella normalità, chi fa questo lavoro è chiamato a prendere decisioni che talvolta possono non piacere. Qualcuno può essersi sentito offeso? Non credo».
Gli investigatori, come spesso capita in questi casi, valutano diverse ipotesi e guardano pure al versante privato. Anche se, effettivamente, non ci sono segnali e neppure avvisaglie indirette che potrebbero fare pensare a motivazioni particolari, comunque a questioni talmente gravi da giustificare un attentato.
L’ingegner Michele Fois è un professionista molto apprezzato, scrupoloso nel suo lavoro, conosciuto a Sassari dove vive e a Nulvi dove è arrivato nel 2010 e ha assunto la carica di dirigente dell’Ufficio tecnico comunale.
Nonostante l’attentato, ieri mattina il professionista si è presentato regolarmente al lavoro nel palazzo comunale.
«Ho ricevuto decine di chiamate e la visita di tante gente – ha detto – testimonianze sincere di solidarietà che fanno bene. Io ho difeso Nulvi, dove lavoro e mi trovo bene».
Nella sua bacheca, ieri mattina, l’ingegner Fois ha postato un messaggio per «ringraziare» dell’omaggio. E anche per dire che non cambierà nulla, e ricordare all’incendiario che «non meriti Nulvi e Nulvi non merita gente come te».
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