La Nuova Sardegna

Sassari

Minaccia di morte il fratello e terrorizza gli invitati a cena

di Gianni Bazzoni
Minaccia di morte il fratello e terrorizza gli invitati a cena

Imprenditore di Nule arrestato poco dopo dai carabinieri L’uomo è arrivato a Serralonga armato di pistola e coltello

24 agosto 2015
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SASSARI. É arrivato a Sorso armato di pistola con l’intenzione di uccidere il fratello e siccome l’uomo aveva invitato degli amici a cena, ha pensato bene di seminare il panico minacciando tutti con una pistola. Poi è scappato ma è stato rintracciato più tardi, a Sassari, dai carabinieri della stazione di Sorso che lo hanno arrestato per minacce aggravate, porto in luogo pubblico della pistola modificata artigianalmente e detenzione di un coltello di genere proibito.

Protagonista dell’episodio Biagio Mellino, 60 anni, imprenditore di Nule, che è stato rinchiuso nel carcere di Bancali a disposizione del magistrato che si occupa dell’inchiesta. Già un mese fa aveva minacciato di morte il fratello puntandogli contro un coltello.

La storia comincia poco dopo le 21.15. Biagio Mellino arriva a Serralonga, alla periferia di Sorso, dove vive il fratello Armando. Nell’abitazione è in corso una cena tra amici: alcuni ospiti notano l’ingresso nel cortile di un Berlingo bianco e segnalano la cosa al padrone di casa. L’uomo intuisce che si tratta del fratello ed esce per verificare. Il furgone, però, dopo un mezzo giro, si allontana.

Sembra finita lì, invece qualche minuto più tardi, Biagio Mellino torna a Serralonga e trova tutti gli ospiti davanti al cancello, ancora preoccupati per l’accaduto. Non vede il fratello, allora abbassa il finestrino e tira fuori la pistola calibro 8, inizia a urlare e minaccia tutti i presenti che scappano terrorizzati e si barricano dentro casa. Partono le prime chiamate al 112, l’imprenditore alla guida del furgone Citroen fa ancora un giro alla ricerca del fratello, ma non lo trova. Quindi scappa. Sul posto arrivano i carabinieri della stazione di Sorso guidati dal maresciallo Alessandro Masala, vengono raccolte le prime informazioni, la descrizione del furgone a bordo del quale si trova Biagio Mellino. Viene anche ricollegato l’episodio di un mese fa, quando l’imprenditore aveva minacciato di morte il fratello presentandosi a casa armato di coltello.

Cominciano le ricerche e poco più tardi Biagio Mellino viene rintracciato a Sassari , nel quartiere Luna e Sole, mentre parcheggia il furgone. I militari della pattuglia della stazione di Sorso lo bloccano, scatta la perquisizione personale e dell’auto. I carabinieri recuperano una pistola calibro 8 con relative munizioni: si tratta di una scacciacani modificata artigianalmente, perfettamente funzionante e in grado di uccidere. Dentro l’auto c’è anche un coltello a serramanico di genere proibito.

Dalle indagini emerge che i due fratelli litigano da mesi per una somma di denaro che Armando dovrebbe restituire a Biagio: «Mi ha rovinato», dice più volte ai militari l’arrestato. Dopo le formalità in caserma, il trasferimento in carcere a Bancali.

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