La Nuova Sardegna

Sassari

Curis: «Voglio il bene del paese»

Curis: «Voglio il bene del paese»

Parla l’ex assessore di Bulzi che ha “causato” le dimissioni del sindaco

27 agosto 2015
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BULZI. «Mi si accusa di ricattare ma vorrei sapere in cosa consistono questi ricatti. Forse far lavorare parenti, amici, compari e figli di comari fa parte del mio interesse? Oppure sono state percepite come un ricatto le parole che ho detto in Consiglio comunale davanti a tutta la popolazione: “O si lavora per il bene del paese e dei cittadini o si va a casa”? Se questo è un ricatto allora ho ricattato». A parlare è Franco Curis consigliere comunale di Bulzi ed ex assessore che con il suo voto di astensione in una delibera di bilancio ha fatto mancare la maggioranza al sindaco Stefano Vacca che a quel punto ha annunciato e poi formalizzato le sue dimissioni. «Da quando ho ricevuto il mandato di servire il mio amato paese, ho sempre cercato di servirlo al meglio, con i miei pregi e difetti - scrive Curis in una nota - ma sempre con la stessa faccia e trasparenza. Non nego che a Bulzi sul sociale sia stato fatto tantissimo, ma non credo che il nostro paese abbia solo bisogno di questo. Abbiamo bisogno anche del decoro urbano, della viabilità e di tantissime altre cose, non ci si può solo concentrare su un settore. Negli ultimi tre anni ci siamo basati solo sugli avanzi di bilancio, senza mai avanzare nessuna proposta di finanziamento alla Regione Sardegna, nonostante le varie opportunità. Ed ora per un’unica mia assenza a un Consiglio ho subito aggressioni e causato dimissioni. Non credo questo sia lavorare in gruppo e avere rispetto reciproco, come ci eravamo proposti all’inizio del mandato, non credo sia l’unico ad aver notato questa disunione e restrizione di mentalità, visto che non sono l’unico ad essersi allontanato. Facciamoci quindi un esame di coscienza sul perché abbiamo perso diversi componenti del gruppo». Mauro Tedde

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