La Nuova Sardegna

Sassari

Guerra contro la “tariffa retroattiva”

di Daniela Scano
Guerra contro la “tariffa retroattiva”

La giunta regionale fa lievitare i costi del conferimento in discarica. Si rischia l’ aumento della Tarsu retrodatato a gennaio

07 settembre 2015
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SASSARI. Il Comune ricorre al Tar contro la tariffa unica per il conferimento in discarica dei rifiuti urbani, introdotta a giugno dalla giunta regionale con decorrenza gennaio 2015. Alla fine dell’anno, il conto con il nuovo calcolo lieviterebbe di un milione e duecentomila euro rispetto al 2014. Un salasso per le casse del Comune, che per pagare sarebbe costretto a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, applicando nella prossima bolletta un aumento retroattivo della Tarsu. «L’hanno chiamata tariffa unica e parlano di perequazione – polemizzano a Palazzo Ducale –, invece è solo il sistema con cui la Regione intende drenare le risorse per pagare le premialità ai comuni virtuosi nella raccolta differenziata».

«La tariffa unica, per di più con effetto retroattivo – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Gianni Carbini – comporterà un aggravio di spese per il nostro Comune in quanto determina un sensibile aumento del costo di conferimento in discarica».

Ruota intorno a questo ragionamento il ricorso alla giustizia amministrativa con cui, probabilmente già oggi, Sassari chiederà l’annullamento della deliberazione 28/13 della giunta regionale contenente le “Nuove regole per lo sviluppo delle raccolte differenziate nel territorio regionale”. Al centro delle contestazioni c’è, soprattutto, la retroattività della tariffa unica regionale all’inizio dell’anno. Ma viene contestata anche il concetto della perequazione: il livellamento della tariffa avvantaggerebbe qualche comune, ma penalizzerebbe altri che dovrebbero pagare fino al 13 per cento in più rispetto all’anno scorso. E che dovrebbe aumentare in corsa una tassa per le quali sono già state emesse le bollette.

Nel corso della sua ultima riunione, il 1 settembre, la giunta Sanna ha incaricato l’avvocatura civica l’incarico di redigere il ricorso.

«L’Atto regionale di indirizzo per lo sviluppo delle raccolte differenziate nei rifiuti urbani approvato a giugno dalla giunta regionale – si legge nella delibera – modifica il meccanismo di penalità/premialità, introducendo una tariffa unica regionale volta a una perequazione tariffaria tra gli impianti di smaltimento del territorio regionale in modo da premiare i territori che hanno conseguito elevate percentuali di raccolta differenziata».

Un premio che a Sassari ha il sapore della punizione. Attualmente il Comune di Sassari paga 103 euro per ogni tonnellata di scorie portata a Scala Erre. Il salasso per le casse comunali, alla fine dell’anno, sarebbe di un milione e duecentomila euro.

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