Il sindaco di Sassari: «Ristoro nella bolletta di Abbanoa se l'acqua non è potabile»
Sit in di protesta dei residenti nel centro storico dove i divieti di utilizzo sono ricorrenti. Ma adesso non si può bere nè utilizzare neppure a Latte Dolce, Santa Maria e Porcellana
SASSARI. «In tutti gli altri quartieri i divieti di utilizzo dell'acqua vanno e vengono, qui nel centro storico è dall'inizio dell'estate che continuiamo a pagare per un servizio di cui non usufruiamo». È la lamentela che un gruppo di cittadini del centro storico di Sassari ha rappresentato oggi in piazza del Comune, ottenendo a fine manifestazione un incontro col sindaco, Nicola Sanna. Il primo cittadino, che è anche presidente di Egas, l'ente gestore delle acque della Sardegna, si è detto «pronto a sostenere la battaglia dei suoi concittadini e a interagire per questo con Abbanoa, per capire quali spazi di intervento ci siano e quali siano le soluzioni».
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Sanna ha parlato di uno studio che consenta di applicare regole certe che possano fornire ai cittadini-utenti un ristoro nella bolletta nei casi in cui l'acqua non sia potabile.
Secondo gli autori della protesta, «continuiamo a pagare in bolletta i costi di potabilizzazione dell'acqua, chiediamo ad Abbanoa di eliminare quel costo e di rimborsarci». I coordinatori del comitato di cittadini auspicano che «il Comune intervenga con autobotti in grado di servire tutto il quartiere, perché per molti è impensabile andare avanti ancora così, comprando l'acqua minerale anche per cucinare». Stesso discorso per bar e altri locali pubblici. «Immaginiamo che anche loro comprino l'acqua, ma è un ulteriore costo e può mettere in difficoltà i gestori». L'ultima richiesta è per il Comune. «Serve massima trasparenza e un'informazione più adeguata, sull'utilizzabilità o meno dell'acqua la gente deve essere messa nelle condizioni di fare scelte consapevoli».
Intanto, una ordinanza ha dichiarato non potabile l'acqua che sgorga dai rubinetti dei quartieri Latte Dolce, Santa Maria di Pisa e Porcellana. Il sindaco ha vietato l'uso anche per la preparazione degli alimenti. L'acqua è torbida e per ora può essere utilizzata solo per lavare frutta e verdura e per gli usi igienci, compresa l'igiene personale. Il divieto è stato disposto dopo che la Asl ha rilevato parametri non a norma per alluminio, manganese, ferro e nitriti.